“Ma, dico, se i milanesi, a Milano, quando c’è la nebbia, non vedono, come si fa a vedere che c’è la nebbia a Milano?” Così il principe della risata nel film Totò, Peppino e la malafemmina.
Lo stesso destino ha la trasparenza amministrativa a Favara che c’è, ma non si vede.
Eppure il 22 aprile del 2016 Anna Alba firmò un documento chiamato “L’IMPEGNO ETICO”della candidata alla carica di Sindaco nel quale è contenuto il preciso impegno “a organizzare ogni sei mesi, insieme al Movimento 5 Stelle di Favara, un incontro pubblico con i cittadini per discutere di come sto svolgendo il mio mandato e per ricevere commenti, proposte, critiche ed eventuali contestazioni di violazione del presente impegno”.
Non ricordo nessun tipo di confronto organizzato dalla sindaca con la gente per relazionare sulla sua attività, intanto dovremmo essere a quota quattro.
La gente vuole sapere, vuole essere informata persino nei dettagli su ciò che accade dentro il palazzo. Del resto, la corruzione si combatte con la trasparenza e, viceversa, la mancanza di trasparenza realizza le migliori condizioni al proliferare della corruzione. Senza la trasparenza si rischia di tornare nel peggiore passato.
Rispetti la sindaca il suo impegno per dare serenità ai cittadini e nello stesso tempo per non restare isolata in un possibile percorso di legalità.
Quale sarà il futuro del cimitero Piana Traversa, sarà un pezzo alla volta consegnato alla gestione del privato?
Qual è lo stato di salute delle casse comunali, a che punto è la lotta all’evasione fiscale e all’abusivismo di ogni genere? Perché a distanza di due anni non c’è un bilancio dell’Ente a firma Alba? A fine anno scade la manutenzione della pubblica illuminazione, cosa si vuole fare e cosa già è stato fatto?
Questi ed altri argomenti sono affari nostri e vogliamo sapere tutto. Noi, dal nostro canto, abbiamo tutti i tasselli di ogni singolo mosaico, ci piacerebbe comunque vederli assemblati e raccontati direttamente dalla sindaca.