Paladino antimafia di Confindustria ed ex presidente degli imprenditori siciliani Antonello Montante è ora agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di esponenti delle forze dell’ordine. Gli viene contestano di aver organizzato una rete illegale per spiare l’inchiesta che era scattata nei suoi confronti tre anni fa.
Scoperta una stanza segreta nella villa di Serradifalco di Montante, piena di dossier su magistrati, politici ed esponenti della società civile. La Magistratura ritiene che i documenti siano il frutto di una massiccia attività illegale di spionaggio messa in campo da Montante.
Finiti agli arresti domiciliari altre sette persone, sarebbero i componenti della rete di spionaggio al servizio di Montante, questa l’accusa mossa dai sostituti procuratori Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso, dall’aggiunto Gabriele Paci e dal procuratore capo Amedeo Bertone.
Tra gli spiati dell’ex presidente degli imprenditori siciliani l’ex sindaco di Racalmuto. “Anch’io – dice Salvatore Petrotto – sono stato spiato da Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia, oggi arrestato e, soprattutto sono stato molto danneggiato, quando ero sindaco di Racalmuto ed ho denunciato i suoi colleghi imprenditori che si occupano di gestione di rifiuti ed acqua in Sicilia.
A tal proposito, un paio di anni fa, ho depositato, presso la Procura della Repubblica di Caltanissetta che ha chiesto ed ottenuto l’arresto del Montante, un memoriale relativo alla sua indebita interferenza riguardo alle illegalità da me segnalate alle Autorità Giudiziarie”.