Oggi gli operatori di Girgenti acque sono tornati ad installare i contatori idrici secondo le regole aziendali e senza tenere minimamente in conto i richiami della sindaca e gli accordi con l’Ati che obbligherebbero il gestore a consegnare preventivamente il nuovo contratto all’utente e solo dopo procedere con l’installazione.
Venerdì scorso in Via Italia si è consumata una forte protesta dei residenti contro gli operatori dell’azienda che gestisce il servizio idrico integrato.
Abbiamo pubblicato la nota della sindaca, la replica dell’azienda e il parere dell’avvocato Bellomo.
Oggi Lunedì ad inizio settimana, le squadre di Girgenti acque, dicevamo, sono tornate all’opera secondo le regole aziendali malgrado tutto e tutti.
Attraverso le nostre pagine, abbiamo chiesto il parere legale sulla particolare faccenda. La prima a risponderci è stata l’avvocato Linda Bellomo, adesso pubblichiamo la nota dell’avvocato Di Miceli.
Sappiamo benissimo che sarà una battaglia persa, mentre ci piace pensare, alla lunga, ad una futura guerra vinta in favore di un migliore e diverso rapporto tra l’utenza e il gestore, che ci auguriamo essere un Ente pubblico. F.P.
Gent.mo Direttore,
in riscontro al Suo invito del 01/06/2018, sul comunicato del Gestore del S.I.I. in risposta all’intimazione del Sindaco di Favara, le rappresentiamo quanto segue.
Preliminarmente precisiamo che questa nota viene scritta in rappresentanza dei Consumatori aderenti alla nostra Associazione, in quanto
Or bene, potremmo risponderle nascondendoci dietro ad un dito, percorrendo i principi convenzionali che reggono il rapporto tra l’Ati e il Gestore, sui principi normativi e le varie sentenze che si sono susseguite in materia, ma non lo facciamo!
Oggi i cittadini Favaresi sono confusi perché chiedono:
1. un servizio idrico che rispecchi i criteri della civile convivenza, con l’erogazione dell’acqua H24, non da parte del del Gestore ma dai propri rubinetti, erogazione per la quale hanno predisposto nei propri immobili e a proprie spese dei recipienti capaci di garantirla se l’erogazione dell’acqua, da parte del Gestore, avviene massimo ogni 8 giorni;
2. un equo corrispettivo del prezioso liquido consumato, senza che in questo sia anche compresa l’aria che naturalmente si forma nelle tubazioni per l’erogazione ciclica di cui al punto precedente;
3. una corretta risoluzione, sia nei tempi che nella sostanza, dei propri Reclami nel caso abbiamo il sospetto che, oltre a quanto espresso al punto precedente, qualcosa non sia confacente all’equo indennizzo del servizio ricevuto.
Considerate le superiori richieste a cui Konsumer, anche come associazione aderente al Coordinamento Titano, a sempre tentato una corretta tutela del proprio iscritto, ma non sempre è riuscita nel proprio intento non per colpa propria, o del Coordinamento di cui fa parte, ma per la vulnerabilità, o a seconda delle problematiche della completa assenza di strumenti idonei a tale fine.
Konsumer, ha chiesto ed ottenuto, insieme alle altre associazioni del Coordinamento Titano, dall’ATI e non solo, quegli atti che consentano di arginare tali iniquità nella Gestione del servizio idrico.
Quello che qui stupisce è che il Gestore, da un paio di anni, ha interrotto ogni forma di dialogo con le stesse associazioni e con i propri utenti, nascondendosi dietro a qualche furbetto e/o alle “incomprensioni” di carattere convenzionale con l’ATI, mortificando e tradendo quelli che sono i principi ispiratori della propria gestione, insomma nascondendosi dietro ad un DITO!
PERCHE’?
I Favaresi non sono contro i CONTATORI ma chiedono certezze su quanto da noi già rappresentato ai punti 1, 2,e 3.
I Favaresi, anche in questa vicenda hanno dimostrato tutta la loro bontà accettando la cosi detta “normalizzazione” del servizio idrico a cui non è stato corrisposta una equa e corretta Gestione del Servizio Idrico, sia da parte del gestore sia da parte dei Sindaci che avevano ed hanno l’obbligo di controllare il corretto operato del Gestore stesso negli anni precedenti ed oggi più che mai.
Oggi i cittadini Favaresi più che confusi, sono stanchi ed arrabbiati nei confronti di chi si è approfittato della loro bontà.
Occorrono non pareri e/o “letterine”, ma azioni dirette ed immediate da parte di chi doveva e deve controllare, al fine di tracciare un solco profondo su ciò che è stato e su ciò che sarà, su chi è il CONTROLLATO ed il CONTROLLORE, solo così potremmo realmente percorrere la normalizzazione del servizio idrico senza proteste smascherando il furbetto che si nasconde dietro ad un DITO.