Al fine di fugare ogni dubbio ho chiesto un parere pro veritate ad un Professore ordinario di Diritto del Lavoro, titolare di insegnamento di pubblico impiego alla LUISS, ed una memoria procedimentale a noto Avvocato Amministrativista che argomentano e motivano le ragioni della mia permanenza, sino alla elezione del Sindaco e del Consiglio comunale, alla guida della città di Licata
Ciò premesso, considerata anche la natura tecnica dell’incarico affidatomi, ed i deleteri effetti di rimozioni anticipate ed impreviste, nella gestione di una situazione straordinaria, e nel ribadire le fortissime motivazioni e la ferma determinazione a proseguire, per puro spirito di servizio e senso del dovere, rinnovo la richiesta di un incontro, anche per valutare con l’on.le Presidente e con l’on.le Assessore ogni possibile soluzione, rimettendo, se del caso, nelle loro mani il mio mandato.
In ultimo, circa la reiterata, insistente, continua, delegittimante richiesta di “rimozione” da parte dell’associazione ADIC , sono io per prima per il rispetto delle regole e per questo ho chiesto pareri di più legali che mi dicono essere nel giusto.
Per rispondere, nello specifico, alle questioni inerenti la Società di Riscossione Tributi, ed in particolare “sui requisiti giuridici per continuare a svolgere servizio di accertamento e riscossione” darò contezza ai cittadini licatesi, con una nota stampa, non appena mi perverrà la relazione già richiesta alla responsabile del servizio Tributi per altro – per mera fatalità- sorella del presidente dell’associazione ADIC.
In ogni caso oggi non ho il diritto ma il DOVERE di amministrare la città di Licata sino a quando non ci sarà il pronunciamento del competente Assessorato.
Per ciò non posso consentire di essere delegittimata e stolkerizzata in una realtà “pesante” che ha indotto lo Stato a proteggermi…. non posso “apparire” ABUSIVA mentre continuano le DEMOLIZIONI delle costruzioni abusive.
Sono stanca di ripetute e preordinate campagne di diffamazione e calunnie, (nel tempo tutte denunciate alla Autorità giudiziaria) nel tentativo di delegittimare l’azione legalitaria posta da me in essere in ogni contesto e con qualunque ruolo – a partire da Licata sin dal primo commissariamento- su diversi temi che forse qualcuno non vuole che vengano affrontati, ma chi pensa questo si illude, con lo scopo di “isolare” e forse anche loro malgrado, farmi divenire facile bersaglio.
Ognuno è figlio della propria storia e la “mia” è certamente una storia limpida. Quella degli altri non so.