Salvatore Liotta, segretario provinciale Lega con Salvini
Il servizio idrico, la crisi finanziaria dei Comuni e il servizio di igiene ambientale sono i tre grandi problemi che la politica non è in grado di risolvere.
Per Palermo, la possibilità di ricorrere, per mancanza di risorse idriche, alla turnazione dell’erogazione dell’acqua, ha portato persino il Consiglio dei Ministri a riunirsi e a nominare Nello Musumeci Commissario per l’emergenza idrica, nell’agrigentino siamo nati e invecchiati con la turnazione e nessuno sottolinea le inadempienze e le responsabilità. Eppure c’è l’Ati e ci sono i sindaci, mentre i diritti dei cittadini sono difesi dai comitati in difesa dell’acqua pubblica.
Si richiama la legge e si da seguito all’installazione dei contatori, non si richiama il sacrosanto diritto all’acqua h24. Si enuncia l’acqua un bene essenziale e non si verificano i costi del servizio che di fatto negano il bene a molte famiglie colpite dalla povertà. Purtroppo la politica senza scrupoli ha fatto sì che l’acqua non sia un bene accessibile a tutti, gravi colpe della politica regionale che non applica i costi secondo quelle che sono le capacità di reddito dei siciliani. La nostra provincia è conosciuta come una delle prime per la sua povertà. Una povertà che porta tantissime famiglie alla fame e alla miseria. Abbiamo un quadro della povertà o esclusione sociale in allarmante aumento.
Può l’acqua obbedire solo alla ragione del mercato? Certamente no.
La responsabilità sta nella politica regionale, le posizioni finora sono state ambigue, non si è impegnata a cogliere le tantissime inefficienze del gestore privato e non ha fatto nulla per abbassare il costo e per garantire l’accesso al servizio a tutti.
Stesso ragionamento vale per il servizio di igiene ambientale che ha visto il Governo e il legislatore regionale non in grado di assicurare un servizio adeguato in qualità e nel rapporto al reddito dei cittadini. Oggi la spazzatura costa più del pane. Un paradosso, del quale si fa finta di non conoscere.
Sul fronte della crisi finanziaria dei Comuni, per non farla lunga, cito solo il rischio per la sicurezza nella viabilità. La rete stradale all’interno delle città sono una sorta di gruviera. Favara, la mia città, ha strade impraticabili sotto tutti i punti di vista.
Intanto, si avvicina la Primavera è il ritorno, da parte dei ragazzi, dei motorini e con essi il rischio fondato di gravissimi incidenti.
La manutenzione stradale è una spesa indifferibile, praticamente sostenibile anche dai Comuni in dissesto. Eppure nulla si fa.