“Non ho gradito questo modo forzato di dare la patente di omertosi ai favaresi. In generale, è da condannare l’incatenare la gente a stereotipi, a preconcetti. Un fiume di favaresi ha partecipato alla marcia per Gessica e la città vive con attenzione il dolore della famiglia della giovane mamma. Nessuno ha girato le spalle al gravissimo fatto”.
A parlare è don Marco Damanti che sembrerebbe rivolgersi, molto probabilmente, a chi favarese non è, a chi il suo grido “chi sa, parli” abbia potuto generare l’insano concetto di una città omertosa.
“E’ probabile l’equivoco – continua don Marco – ma sicuramente è ancora più probabile il tentativo maldestro di aumentare il clamore della notizia facendo passare per omertosa tutta Favara. “Chi sa parli” è riferito a quell’uomo o a quella donna che ha visto, perché qualcuno deve aver visto passare, camminare, salire su un’autovettura, Gessica. Favara, intanto, ha mostrato interesse per la giovane donna e per la sua famiglia. Il paese è chiamato a fare meglio ed è disponile a fare quanto è possibile, senza tirarsi mai indietro”.