“Tasse elevate e servizi non adeguati continuano ad arrestare il miglioramento della qualità di vita in una città come Licata che dovrebbe avere un destino diverso, non certamente fatto di strade sporche, servizi inadeguati e cittadini oppressi dalle tasse”. E’ don Marco Damanti a parlare, che non è stato trasferito nella città di Licata, resta a Favara nella sua parrocchia Ss. Pietro e Paolo, ma essendo licatese si fa, come sempre, cassa di risonanza dei problemi dei suoi concittadini.
“Cambiano i politici ma la politica continua a suonare lo stesso spartito musicale, quando per cambiare musica occorre cambiare lo spartito e non tanto, i più o meno bravi, musicisti. Non si deve iniziare dal costo di un ipotetico servizio, si deve iniziare dalla capacità di reddito dei cittadini, che non devono mai subire l’umiliazione di non potere affrontare il pagamento delle tasse. Come non dovrebbero mai essere spettatori della sporcizia e dei danni all’immagine e all’economia locale provocati da un servizio pubblico di igiene ambientale, davvero, inefficiente”.
Fatto il quadro della situazione, quali sono i rimedi?
“Le soluzioni spettano alla politica, i suggerimenti sono della gente. Occorre sempre il confronto con i cittadini destinatari dell’azione politica. In questo senso, la nostra città che nulla o quasi ha visto cambiare con la nuova amministrazione comunale ha la necessità di instituire tavoli di confronto in ogni singolo assessorato.
I licatesi – conclude don Marco – non sono contro gli amministratori della loro città, aspettano solo di essere coinvolti nei processi di miglioramento di Licata”.