I Responsabili F.P.
Salvina Mangione Gaspare Russello Angela Pecoraro
Più di 100 i lavoratori della formazione professionale che, dalla provincia di Agrigento, ieri si sono recati a Palermo per sostenere la piattaforma unitaria CGIL CISL e UIL sulla vertenza F.P.
Inaccettabile l’indifferenza del Governo Regionale e degli Assessori di settore, che continuano a di-sdettare incontri e rinviare soluzioni Urgenti.
Sono già intervenuti 4000 licenziamenti su una platea di 8000 lavoratori e pare passi indifferente il destino di queste famiglie.
Gli Enti annunciano ulteriori licenziamenti, eppure non pare chiaro qual è il disastro messo in atto dal Governo Regionale.
Non esiste un progetto di futuro per i nostri giovani, che oggi hanno manifestato insieme agli opera-tori del settore per rivendicare il proprio diritto di istruzione e formazione.
Da oltre due anni sediamo ai tavoli provando a perseguire un percorso comune, che restituisca di-gnità e futuro ai lavoratori di un settore oramai distrutto, ma di quel percorso è rimasta ben poca strada.
È chiaro come si continui a rincorrere le emergenze senza alcuna risposta alle esigenze di una Sicilia che merita un’occasione.
Risanamento e pulizia?
Di ripulito solo le tasche dei lavoratori, che da oltre 14 mesi, nei casi migliori, non percepiscono il proprio salario.
L’Assessore e Vice Presidente Lo Bello ha ricevuto, al termine del corteo, una delegazione di lavo-ratori, le OO.SS ed una delegazione di allievi del progetto Prometeo, ma si è trattenuta per 20 minu-ti circa, per poi andare via e rincorrere l’ennesima emergenza . e riproporre un ennesimo incontro per giovedì prossimo con la presenza dei due Assessori (lavoro e istruzione) e del Presidente Crocetta.
Al tavolo il Capo di Gabinetto ed il Capo della Segreteria Tecnica, ai quali è stato rappresentato lo stato di insoddisfazione, con un documento ricevuto dalla stessa Rappresentante del Governo.
Le OO.SS. chiedono senso di responsabilità e soluzioni immediate e verificabili..
Non è più tempo di rinvii e soluzioni tampone.
Per quanto sopra le OO.SS. confermano lo stato di agitazione del settore e annunciano nuove azioni di protesta.
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Formazione, la Cassa integrazione non riguarda il 2015
I 35 milioni di euro sbloccati non arriveranno subito. Anzi
Politica – La Cig fa riferimento ai primi sette mesi di quest’anno. Sono arretrati. Per il prossimo anno, per i disoccupati di questo settore, almeno fino ad oggi, non c’è nulla. Quanto allo sblocco dei fondi per l’anticipazione della terza annualità dell’Avviso 20, bisognerà fare i conti con la carente liquidità della Regione. Pericolosi i facili ottimismi sul Piano Giovani
Sulla Formazione professionale siciliana se ne continuano a dire e a leggere tante. Tutte, sulla carta, notizie positive: 15 milioni di euro di Cassa integrazione sbloccata, 35 milioni di euro sbloccati per lo più in relazione alle anticipazioni sulla terza annualità dell’Avviso 20. E, cosa che non sappiamo se definire tragica o comica, si continua a parlare del Piano Giovani come se non fosse avvenuto lo scippo dei fondi Pac, sigla che sta per Piano di azione e coesione. Proviamo a fare un po’ di chiarezza, anche per non illudere i lavoratori di questo settore.
Intanto sulla Cassa integrazione va detto che lo sblocco di questi 15 milioni di euro non ha nulla a che vedere con il 2015. Per il prossimo anno, almeno fino a questo momento, per i lavoratori della Formazione professionale siciliana non è prevista Cassa integrazione.
I 15 milioni sbloccati fanno riferimento ai primi sette mesi di quest’anno, perché da agosto in poi non esiste copertura di Cassa integrazione per la Formazione professionale siciliana. Si tratta, alla fine, di soldi che i lavoratori disoccupati di questo settore avrebbero dovuto percepire dal gennaio di quest’anno. In pratica, arretrati. Per il 2015 non c’è nulla.
Andiamo alla seconda notizia: lo sblocco di 35-36 milioni per l’anticipazione della terza annualità dell’Avviso 20 e, in minima parte, per una coda della seconda annualità, sempre dell’Avviso 20. A giudicare da come è stata data la notizia dall’assessore regionale alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello, sembra che questi soldi siano a portata di mano. Non è così.
Gli uffici del dipartimento Formazione, bontà loro, hanno ultimato le pratiche di rendicontazione. I dipendenti di questa branca dell’Amministrazione hanno fatto solo il lavoro per il quale sono pagati, nulla di più. Adesso le pratiche dovranno passare per gli uffici delle Ragionerie per essere messi in pagamento. A questo punto si porrà un altro problema: la cassa, cioè la liquidità.
Non va dimenticato che, in questo momento, le condizioni del Bilancio regionale sono critiche. Trovare la liquidità necessaria per effettuare un pagamento non è cosa facile, soprattutto per importi di un certo peso. E ormai, con gli attuali chiari di luna, un pagamento di 35 milioni di euro, per la Regione siciliana, è diventato un pagamento stratosferico.
Anche in questo caso, i primi pagamenti, bene che vada – e non è detto che vada bene, perché le condizioni del Bilancio regionale, a partire da gennaio, peggioreranno di mese in mese – partiranno a Febbraio. I soldi prima dovranno essere erogati agli enti e alle società che operano in questo settore. Enti e società, poi, dovranno pagare i lavoratori. Dunque, è bene non creare illusioni di pagamenti immediati tra questi ultimi.
Il Piano Giovani, infine. Alcuni giornali dicono che questi fondi sono stati inghiottiti da Roma. Altri, come abbiamo già accennato, dicono che non verranno toccati. Noi che siamo stati tra i primi a raccogliere l’allarme lanciato da l’ANCI Sicilia sullo scippo – poi verificatori – dei fondi Pac al Sud e, quindi, anche alla Sicilia, invitiamo ad attendere gli eventi.
Sulla carta i fondi sono persi, perché nella legge di Stabilità che nei prossimi giorni la Camera dei deputati approverà definitivamente c’è scritto che le risorse finanziarie del Pac non spese al 30 Settembre di quest’anno passeranno a Roma. Vero è che, per i fondi impegnati – soprattutto con riferimento alla spesa sociale – là dove dovessero essere dirottati a Roma, si aprirà un contenzioso giudiziario. Ma, al di là del possibile contenzioso, c’è anche la possibilità di una trattativa con il Governo nazionale.
Insomma, Roma potrebbe decidere di non scippare tutti i 3,5 miliardi di euro al Sud. E’ improbabile, ma non impossibile. Detto questo, considerare salvi i fondi del Piano Giovani è un errore. Meglio attendere lo sviluppo degli eventi senza creare troppe illusioni. Cominciando a mettere nel conto l’ipotesi che il Governo Renzi potrebbe far saltare la parte più importante della terza annualità dell’Avviso 20, i tirocini formativi e, in generale, tutto quello previsto dal Piano Giovani.