Caro direttore, alcuni giorni fa, avevo manifestato il mio disappunto in merito al modus operandi del maestro Manganella, oggi sono costretto a ricorrere al suo giornale circa le verità nascoste del nostro primo cittadino.
Le notizie apparse in questi giorni sui mezzi di comunicazione, in merito alle difficoltà economiche finanziarie del Comune di Favara, richiedono una serie di precisazioni per dovere di chiarezza e trasparenza. Come già, in diversi miei interventi, ho avuto modo di precisare e manifestare la mia forte preoccupazione, sulle reali condizioni economiche del comune, a seguito delle osservazioni della Corte dei conti, la quale con l’ultima nota ha evidenziato criticità e precarietà piuttosto preoccupanti sulla reale situazione contabile del nostro comune.
Infatti, l’organo di controllo ha messo in evidenza, la scarsa capacità gestionale dell’amministrazione targata Manganella, e ha posto l’attenzione sull’uso permanente delle anticipazioni, generando interessi passivi, stimati per quasi un milione di euro: il dato sta ad indicare la mancanza di liquidità a disposizione del Comune per far fronte alle spese correnti e la conseguente necessità di ricorrere all’indebitamento.
Il rendiconto 2013, mette in evidenza un preoccupante divario fra i residui attivi incerti e somme reali a disposizione del comune.
Già questi valori basterebbero per fornire un quadro sintetico ma complessivo della situazione. Le restanti notizie costituiscono comunque un corollario importante per avere la certezza sulla reale situazione contabile del Comune: le entrate conseguite a vario titolo (ad esempio Imu, Tasi, addizionali comunali, trasferimenti statali e regionali) vengono spese per i servizi di diversa natura da fornire alla collettività (ad esempio scuole, servizi sociali, trasporti, personale dipendente, rimborso dei mutui). Il meccanismo si inceppa, però, se le entrate previste non vengono interamente incassate né viene costituito un adeguato fondo crediti di dubbia esigibilità per le entrate il cui incasso effettivo presenta margini di incertezza (come ad esempio il cittadino che per difficoltà finanziarie non può più pagare l’Imu, la Tasi e l’addizionale comunale o l’impresa in crisi che non provvede più ad assolvere con regolarità alle proprie obbligazioni tributarie). In tali casi la corrispondente spesa corrente sostenuta dal Comune risulta priva di copertura finanziaria e l’ente, come detto, è costretto a ricorrere all’indebitamento.
In definitiva, l’organo di controllo, afferma che dalle risultanze del rendiconto 2013 e dalla situazione presa in esame emerge un accumulo di spesa corrente superiore alle reali possibilità finanziarie del Comune.
Se poi a guidare la macchina è un politico che non ha le capacità per porre rimedio a tutto ciò, la situazione diventa ancora più difficile.
Ecco perché con estrama sincerità invito, il maestro manganella a mettersi da parte, non me ne voglia non è una sconfitta personale e solo un gesto che tutti i cittadini apprezzerebbero”.
Le notizie apparse in questi giorni sui mezzi di comunicazione, in merito alle difficoltà economiche finanziarie del Comune di Favara, richiedono una serie di precisazioni per dovere di chiarezza e trasparenza. Come già, in diversi miei interventi, ho avuto modo di precisare e manifestare la mia forte preoccupazione, sulle reali condizioni economiche del comune, a seguito delle osservazioni della Corte dei conti, la quale con l’ultima nota ha evidenziato criticità e precarietà piuttosto preoccupanti sulla reale situazione contabile del nostro comune.
Infatti, l’organo di controllo ha messo in evidenza, la scarsa capacità gestionale dell’amministrazione targata Manganella, e ha posto l’attenzione sull’uso permanente delle anticipazioni, generando interessi passivi, stimati per quasi un milione di euro: il dato sta ad indicare la mancanza di liquidità a disposizione del Comune per far fronte alle spese correnti e la conseguente necessità di ricorrere all’indebitamento.
Il rendiconto 2013, mette in evidenza un preoccupante divario fra i residui attivi incerti e somme reali a disposizione del comune.
Già questi valori basterebbero per fornire un quadro sintetico ma complessivo della situazione. Le restanti notizie costituiscono comunque un corollario importante per avere la certezza sulla reale situazione contabile del Comune: le entrate conseguite a vario titolo (ad esempio Imu, Tasi, addizionali comunali, trasferimenti statali e regionali) vengono spese per i servizi di diversa natura da fornire alla collettività (ad esempio scuole, servizi sociali, trasporti, personale dipendente, rimborso dei mutui). Il meccanismo si inceppa, però, se le entrate previste non vengono interamente incassate né viene costituito un adeguato fondo crediti di dubbia esigibilità per le entrate il cui incasso effettivo presenta margini di incertezza (come ad esempio il cittadino che per difficoltà finanziarie non può più pagare l’Imu, la Tasi e l’addizionale comunale o l’impresa in crisi che non provvede più ad assolvere con regolarità alle proprie obbligazioni tributarie). In tali casi la corrispondente spesa corrente sostenuta dal Comune risulta priva di copertura finanziaria e l’ente, come detto, è costretto a ricorrere all’indebitamento.
In definitiva, l’organo di controllo, afferma che dalle risultanze del rendiconto 2013 e dalla situazione presa in esame emerge un accumulo di spesa corrente superiore alle reali possibilità finanziarie del Comune.
Se poi a guidare la macchina è un politico che non ha le capacità per porre rimedio a tutto ciò, la situazione diventa ancora più difficile.
Ecco perché con estrama sincerità invito, il maestro manganella a mettersi da parte, non me ne voglia non è una sconfitta personale e solo un gesto che tutti i cittadini apprezzerebbero”.