“Il 3 maggio scadeva il termine per l’approvazione del bilancio del Comune di Favara. Nulla di strano se il 3 maggio fosse stato quello appena scorso e non quello dell’anno precedente.
Un dato formale che diventa sostanziale. Già da tempo, avevamo sollevato la questione, invitando il sindaco e l’assessore al ramo alla predisposizione dello strumento finanziario, eppure, ad oggi, ancora nulla.
Li abbiamo visti arrampicarsi sugli specchi, fare gli acrobati con le parole, inventarsi le scuse più disparate e dare pietose giustificazioni, hanno provato ad addossare la responsabilità a tutti per essere, poi, smentiti dai fatti.
Due anni e siamo al punto di partenza, o meglio dire, ancora peggio. La situazione amministrativa del Comune si fa sempre più drammatica. Tutto è fermo. Non ci capacitiamo del mutismo del sindaco e dell’assessore che, interpellati sullo stato dell’arte del bilancio, preferiscono tacere”. Lo dicono i consiglieri comunali del Gruppo Misto Marilì Chiapparo, Rossana Castronovo, Vito Maglio, Sergio Caramazza, Giuseppe Nobile.
Noi, dal canto nostro, abbiamo chiesto all’assessore Maida, vivendo da giornalisti lo stesso disagio dei consiglieri del Gruppo misto, una sua replica sul particolare argomento.
“Non è vero – ci dice Crocetta Maida – che mancano le mie risposte alle domande poste nelle sedi istituzionali e a richiesta dei consiglieri. In quelle occasioni sono stata sempre disponibile a dare i chiarimenti richiesti”.
Come dire, “se interrogata parlo”. Ma allora noi di SiciliaOnPress ci siamo persi qualche puntata considerato che un giorno si e l’altro pure continuiamo a chiedere quale è lo stato di salute delle casse comunali.
“Che – continuano i consiglieri del Gruppo Misto – non riescano a far tornare i conti ormai è chiaro, ma è possibile che torni invece lo spettro di un nuovo dissesto?”
E’ la domanda dei consiglieri ed è quella che si pone tutta la città.
Domanda che abbiamo girato alla Maida. “Di un ulteriore dissesto neppure a discuterne – risponde l’assessore – mentre per quanto riguarda il bilancio ribadisco ancora una volta che il bilancio stabilmente riequilibrato è stato approvato l’anno scorso a fine Luglio e che il ritiro è stato dettato esclusivamente per norme regionali, intervenute successivamente che hanno fatto venire meno le entrate essenziali per l’equilibrio. Ad ogni modo lo strumento finanziario adesso è in dirittura d’arrivo”.
Sarà in dirittura d’arrivo ma “è spaventoso – sottolineano i consiglieri – soprattutto se si aggiungono le negative evidenze di tutti i giorni: l’inesistente trasparenza della vita amministrativa, le ricorrenti procedure negoziate, le disinvolte proroghe, i poco chiari criteri di scelta delle vie oggetto dei “tratti di bitume”, le opportunità perdute di finanziamenti, la evidente situazione di ristagno nei servizi di pubblica utilità… Il Comune è al collasso, con una Amministrazione che non riesce a far quadrare i conti”. Hanno ragione da vendere, senza il bilancio è difficile tracciare la rotta amministrativa e non ci può essere la giusta trasparenza.
La Maida su questi punti, forse per non accendere la polemica, risponde solo sulle proroghe. “Le uniche proroghe – ci dice – fatte sono state quelle relative ai precari e quella sul servizio rifiuti, l’una e l’altra assolutamente dovute”.
Misto Marilì Chiapparo, Rossana Castronovo, Vito Maglio, Sergio Caramazza, Giuseppe Nobile giudicano riferendosi al bilancio”un ritardo da dilettanti, con un Sindaco confuso ed un Assessore “spaesato”.
“In una Città normale simili amministratori si prenderebbero le responsabilità delle loro azioni ed accetterebbero la sconfitta, a Favara, invece, una giunta inconsistente si preoccupa solo di ridefinire “nuovi equilibri” col singolo rimpasto di una settimana fa.
A tal proposito, dinnanzi alla reticenza dei vertici grillini locali, viene da chiedersi: Quali sono questi “nuovi equilibri”? Cosa è cambiato rispetto a giugno del 2016? Il quadro politico è ancora quello? Cosa vogliono fare di Favara e dei Favaresi?”
Sono tutte domande che meritano una risposta perché sono le stesse dei cittadini ai quali interessa il buon funzionamento dell’Ente Comune. Nel titolo dell’articolo parliamo di attacco e lo abbiamo fatto per sintetizzare la notizia, in realtà si tratta di un’opposizione costruttiva che non cerca lo scontro con l’amministrazione comunale, ma la stimola ad accelerare alcuni iter da un lato e dall’altro a cambiare, prima possibile, rotta.