La collettività favarese è stata offesa da quelle frasi blasfeme, ma è anche seriamente preoccupata.
Un individuo o più persone decidono di imbrattare il Palazzo comunale, Piazza dei Vespri, Via Roma e un cortile adiacente, e lo fanno senza minimamente preoccuparsi di essere scoperti.
Non è stato un lavoro di pochi minuti svolto in una periferia dimenticata della città, ma nel cuore della città: Piazza dei Vespri, Piazza Cavour, Via Roma. E non è stata lanciata una bottiglia di benzina per poi scappare, un’azione consumata in pochi secondi. Bombolette in mano ad imbrattare e a ripetere l’azione in diversi punti, tutti centrali, non è un lavoro di pochi minuti.
Dov’è la sicurezza a Favara come in qualsiasi altra città dell’Isola e d’Italia?
In una famiglia sana le cose che interessano maggiormente sono la salute, l’istruzione dei figli e la sicurezza. Poi c’è tutto il resto. Lo stesso concetto dovrebbe valere per la politica, ed invece non è così. Salute, istruzione, sicurezza e tutti i servizi pubblici sono affidati fondamentalmente alla buona volontà degli operatori nei diversi settori. Le scuole funzionano grazie ai sacrifici dei docenti e del personale scolastico, lo stesso vale nel mondo della sanità e nelle forze dell’ordine.
Di numero ridotto rispetto alle attività che devono garantire e malpagati. Senza mezzi, senza tutele e con sulle spalle troppe responsabilità. Cosicché nelle famiglie si risparmia per mettere da parte i soldi per la salute, l’istruzione dei figli e la sicurezza, chi governa l’Italia, fa il contrario, taglia i finanziamenti alla sanità, scuole e sicurezza per sostenere altre esigenze. Verrebbe da ridere, ma i fatti sono gravi e possiamo solo piangere.