Davide Romeo
“Gentilissimo Direttore Franco Pullara, è da molto tempo che non dedico qualche momento della mia vita alla nostra fantastica Favara.
Ogni tanto lo voglio fare, condividendo con te riflessioni e pensieri.
Questa volta non voglio fare nessuna proposta, nessun attacco politico, nessuna presa di posizione.
Anche perché l’amministrazione, secondo il mio parere, ancora naviga bene e il momento del consuntivo deve ancora da venire.
Oggi ci dedichiamo alla “fotografia”, ovviamente quella politica e storica.
Lo faccio insieme a te, perché ricordare i fatti e gli avvenimenti ci dovrebbe aiutare a capire il presente e aiutare ad interpretare il prossimo futuro.
La fotografia che propongo è la seguente: elezioni amministrative 2016, primo turno, M5S prende al consiglio comunale con la propria lista il 10,76% con 2 mila e passa voti e il candidato sindaco Anna Alba il 22,89% con più di 4 mila voti.”
Chi legge la “foto”, specialmente da una visuale non paesana, comprende benissimo alcune cose:
1 – il meetup locale, nel massimo sforzo elettorale delle elezioni comunali, non poteva essere bastevole con i propri voti, per far superare il primo turno, positivamente, alla propria candidata a Sindaco;
2 – la candidata Anna Alba è riuscita (personalmente) ad andare oltre i consensi della propria lista M5S, non di qualche punto percentuale, ma bensì più del doppio del consenso elettorale;
3 – le dinamiche del consenso, nel caso specifico, si sono espresse e articolate fuori dai gruppi politici organizzati.
Questa fotografia politica, oggettiva e storica, si collega ad un’altra notizia, questa volta attuale: il convegno di Ivrea organizzato dal Movimento di Casaleggio e Grillo.
Il nesso sta che in questo appuntamento, nella cittadina piemontese, il Movimento si pone il problema del Governo del Paese e lo fa iniziando un percorso che travalica i confini del Movimento stesso.
Ciò non significa che il M5S deve aprire le porte ai politici di professione o ai perdenti che desiderano salire sul carro del vincitore, come i tentativi bizzarri e comici di qualcuno, per riciclarsi ed entrare in un mondo, che fino a qualche settimana prima criticava aspramente da avversario ideologico!
Mi riferisco alla positiva esperienza favarese del Movimento, mi riferisco alla capacità politica di trovare la giusta sintesi, di vedere e andare oltre al proprio steccato, di individuare candidati che sappiano intercettare consensi e aggregare realtà non omogenee ma neanche distanti.
Ovvio che si dovrà arrivare, prima o poi, al consuntivo (mi riferisco alle questioni amministrative). Anche in questo contesto la capacità dev’essere quella di migliorarsi, di individuare le lacune, capirne i motivi e LICENZIARE e superare gli ostacoli!
Tutto il resto è un inutile contorno, che non fanno Storia e specialmente non fanno Politica: certe polemiche, sussurrate o rappresentate durante la movida favarese, le possiamo catalogare come momenti di passatempo, in una realtà che di svago non offre tanto!”