Gaetano Scorsone
Come preannunciato, giovedì 8 dicembre, in concomitanza della solennità dell’Immacolata Concezione, presso la Chiesa Madre di Favara ha riaperto la Bancarella della Solidarietà per sensibilizzare le coscienze della comunità parrocchiale – e non solo! – alle condizioni di disagio e di precarietà di sempre più numerose famiglie venutesi a trovare in condizioni di indigenza.
Quest’anno grazie all’impegno profuso dai validissimi componenti del Gruppo “ECCOCI” sono state realizzate artigianalmente delle bellissime statue in gesso raffiguranti la Sacra Famiglia, la Maternità e diverse tipologie di Bambinelli, rifinite da un’aggiuntiva opera di pittura che le ha ulteriormente impreziosite, e così completate esposte presso la Bancarella per la vendita al fine raccogliere risorse da destinare ad iniziative di solidarietà.
Già nella mattinata di giovedì 8 dicembre più della metà del centinaio di statue era già stato venduto, dimostrando come il cuore della nostra Favara pulsi di positiva energia e sia alimentato da nobili sentimenti come la generosità e la fraterna solidarietà.
La restante parte è andata letteralmente a ruba nel corso della serata confermando il positivo trend della mattinata ed attestando inequivocabilmente come siano stati ben recepiti i principi ispiratori dell’iniziativa e quanto mai apprezzati gli sforzi di chi si è speso in prima persona, dedicando tempo e fatiche per più di due mesi, per la sua buona riuscita.
Il sentito GRAZIE, dunque, ai numerosissimi – fra cui il nostro Direttore e gentile Signora- che si sono lasciati guidare dal cuore per raggiungere il cuore di un prossimo spesso discriminato e ignorato con un’offerta di spontanea e sentita solidarietà. A loro ancora il nostro GRAZIE per aver favorito, al tempo stesso, un’importante verifica su Favara dalla quale sono emersi non pochi riscontri tutti in favore di un suo positivo processo di riscatto socioculturale che, con il contributo di tanti, una efficace sinergia fra le sue più virtuose realtà e la costante opera di sensibilizzazione operata dalla Chiesa , da qualche anno ha risvegliato le coscienze da un prolungato torpore per guidarle, piano piano, verso obiettivi di sempre più concreta e matura cittadinanza e di superiore grado di responsabilità.
Ma se tanto è stato fatto resta ancora moltissimo da fare, e l’esito finale dipenderà da quanti sino adesso sono rimasti, per così dire, a guardare delegando agli altri quanto poteva o doveva essere da loro svolto, interpretato, espresso, accolto o rigettato, promosso o democraticamente contestato, per il Bene Comune e per un futuro inclusivo capace di dare risposte alle speranze di tutti.
La partita è, dunque, più che mai aperta e la Bancarella della Solidarietà ci offre un positivo ed incoraggiante risultato . . . Vogliamo mantenere il vantaggio e puntare, o per meglio dire, responsabilmente ambire a risultati ancora più gratificanti? Bene! Dipende solo e soltanto da noi! Chiediamoci cosa possiamo offrire alla nostra Favara e non indugiamo ulteriormente senza più perderci nelle solite aride polemiche, nella squallida indifferenza o nelle pericolose e devastanti spirali di onnipotenza e/o di tuttologia, ma puntando, invece, sulle intrinseche nostre energie, sulle riconosciute nostre eccellenze e sul nostro grande cuore ricco di positivi sentimenti e di tanta generosità. L’ormai prossimo Natale con il suo autentico significato può aiutarci, così come ha già fatto la Bancarella della Solidarietà, ad imboccare la strada giusta verso una nuova visione della realtà che riporti la Persona al centro di ogni cosa affinché possa ritornare ad essere considerata il fine di ogni nostra azione e di ogni nostro pensiero, per un futuro di raggiunta Giustizia e di auspicata Pace. Solo così potremo onorare le responsabilità ereditate dai nostri Padri e valorizzarle con orgoglio prima di trasmetterle ai nostri Figli.