“Minniti è sicuramente tra i ministri più validi degli ultimi anni, ma c’è una profonda distanza tra le sue parole e i fatti. Mentre nel 2016 sono arrivati oltre 180 mila migranti, per la stragrande maggioranza clandestini, i rimpatri sono stati solo 12 mila. Mentre Minniti ci ricorda che da inizio anno sono state effettuate 32 espulsioni preventive contro la radicalizzazione (espulsioni ma, chiedo, sono stati poi effettivamente rimpatriati?), ad Augusta deve ancora concludersi lo sbarco di oltre 1.100 migranti e clandestini, recuperati dalle solite Ong, operazioni che vanno avanti da 48 ore. E’ chiaro che di fronte a questo evidente sbilanciamento dei flussi immigratori tra ingressi e uscite, qualsiasi ragionamento sull’integrazione rischia di risultare uno sport da bar”. Così il deputato Alessandro Pagano della Lega-Noi con Salvini.
“Senza dimenticare quante decine di migliaia di migranti in questi anni sono scomparsi, sfuggiti al sistema di protezione, quindi clandestini invisibili non censiti, facile preda della delinquenza ma soprattutto del radicalismo islamico. E senza dimenticare – aggiunge Pagano – quanto costa effettuare un rimpatrio, si parla di cifre intorno ai 25 mila euro. Da tutti i punti di vista quindi è evidente che con questi numeri qualsiasi tipo di integrazione è insostenibile. Bisogna stringere i bulloni dell’accoglienza, ma soprattutto serve chiudere i rubinetti, bloccare le navi. Non ci sono altre soluzioni. Minniti sostiene che l’accoglienza ha un limite, ma anche la nostra pazienza ha un limite”.