Con un’ordinanza la sindaca di Favara, Anna Alba, vieta il blocco della fogna da parte di Girgenti acque nelle abitazioni dell’utenza morosa. I particolari sono in altro articolo della nostra pagina, in questo mi piace sottolineare la significativa importanza dell’azione di Anna Alba.
Circa due anni fa, le squadre dell’azienda che gestisce il servizio idrico operarono centinaia di tagli alle prese idriche dell’utenza morosa. Si parlò di 4mila attacchi da bloccare per mancato pagamento. Non conosciamo le cifre ufficiali, ma possiamo tranquillamente affermare che il fenomeno interessò tantissimi cittadini, la stragrande maggioranza dei quali cercò la soluzione chiedendo la rateazione o i soldi in prestito a amici e parenti. L’altra soluzione, quella di chi non ha chiesto la rateizzazione o l’aiuto al parente sapendo di non potere onorare l’impegno assunto, è stata quella di riempire le vasche di accumulo manualmente trasportando con i bidoni il prezioso liquido.
Anche in questo caso, non abbiamo le cifre ufficiali di quanti sono al momento con la presa idrica sigillata.
Quello che è certo è il ricorso all’arrangiarsi per superare l’enorme disagio di non avere l’acqua nelle abitazioni.
E mentre una parte dell’utenza si è arrangiata alla meno peggio, Girgenti acque ha realizzato di non potere raggiungere il massimo del risultato operando esclusivamente il taglio della presa idrica. Che si fa? Oltre al taglio dell’acqua organizza il blocco della fognatura per l’utente che non paga. I recipienti di accumulo si possono riempire trasportando l’acqua con i bidoni, ma non si può superare l’ostacolo della fogna bloccata.
Ora chi poteva regolare il debito con Girgenti acque lo ha già fatto. La stragrande maggioranza delle circa 4mila utenze morose ha sistemato la propria situazione. I pochi che sono rimasti, quasi sicuramente, si trovano in condizione di grave difficoltà economica. Già il taglio della presa idrica mortifica la dignità delle persone, per quello della fogna non trovo le parole adeguate.
Brava Anna Alba che difende i suoi cittadini nei confronti dell’azienda che gestisce il servizio idrico integrato senza trincerarsi dietro l’Ati.