Il coordinatore di Favara Socialista Riformista – Lentini Giuseppe
In tre come “Qui, Quo e Qua”, usciti come per magia da una delle pagine di Topolino. Uno parla, l’altro ascolta e il terzo scrive, peccato che poi anche su cose molto delicate come il piano di riequilibrio finanziario si riesce a fare acqua da tutte le parti. Non un punto, ma sono ben 17 i rilievi fatti dal ministero degli interni, che hanno bisogno di integrazione. Cosa ancora più grave è la mancanza del parere dei revisori dei conti espresso negativamente, ma mai arrivato alla commissione valutante del ministero. Che il sindaco fosse un maestro nell’arte della “confusione” lo si sapeva già, ma che potesse giocare a fare il prestigiatore con il ministero degli Interni – direzione centrale della finanza locale – alle spalle e a discapito dei favaresi ci sembrava troppo. Ma niente è troppo per Manganella.
Verrebbe da dire : al peggio non c’è mai fine.
Vale per noi, non certo per l’assessore Vita. Per lei, in verità, non è ancora finita finche c’è vita, c’è speranza. Per non farci mancare nulla pure l’assessore Chianetta, già in campagna elettorale per la successione, finge di dimenticare il “mori Sansoni cu tuttu u cumpagnuni”, e non tiene conto della sua parte di responsabilità nella disamministrazione del paese.
Per tornare al capo popolo tagliente come una lama appena limata. Trasparente come l’acqua di montagna. Preciso come un orologio svizzero. E poi? “Vorranno mica dirmi che l’ha fatto apposta ad non inviare il parere dei revisori dei conti”. Lui lo sa quali sono le pratiche che si possono visionare e quali no. O quale notizia giornalistica si può dare oppure no? Ma lo saprà Manganella che a Favara c’è un vecchio detto “Ci piglia di ‘ncapu….”. Non manda il parere dei revisori dei conti al ministero e viene colto in castagna. E lui che fa? Si preoccupa di aprire un’indagine interna per vedere chi è la talpa, che ha dato la notizia ai giornalisti, come se la questione non riguardasse il popolo di Favara, come se i pesantissimi tributi, per lunghi dieci anni, non dovessero riguardare le tasche dei cittadini. E’ sacrosanto diritto del popolo essere a conoscenza di tutti atti amministrativi. Il sindaco è un suo delegato, pertanto deve rispondere ad esso. Lo impone la democrazia.
Non ci resta da dire che Favara, in questi ultimi anni, è stato amministrata dal peggior sindaco di tutti i tempi, da giunte sornione e incapaci. Da alcuni consiglieri disposti a votare tutto in consiglio comunale pur di non andare a casa. Guarda caso, fatto grave, 6 consiglieri su 9, che hanno votato il piano di riequilibrio finanziario, non hanno rinunciato al gettone di presenza, cosa che hanno fatto il resto gli altri consiglieri. Perchè non si provvede a modificare il regolamento comunale per eliminare definitivamente il gettone di presenza per i consiglieri e l’indennità di carica degli assessori, mentre si continuano a chiedere pesanti sacrifici economici ai cittadini? Quando manca la tanta osannata trasparenza, con un sindaco, che fatto cadere il paese in una perenne emergenza e in un sicuro fallimento economico, non rimarrebbe che chiedere scusa ai cittadini e trarre le dovute conseguenze.