Giovedì prossimo alle ore 18,30 torna a riunirsi il Consiglio comunale, in seduta straordinaria per la “Determinazione della rate e delle scadenze di versamento del tributo comunale sui servizi per l’anno 2013. Modifica Deliberazione di C.C. n. 62 del 19.06.2013”.
In altre parole di deciderà sulla Tares, ma cos’è questa nuova tassa comunale?
Dal 1° gennaio 2013 la Tares – il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi indivisibili – sostituisce sia la vecchia Tarsu che la Tia. Favara è in regime di Tarsu.
Mentre finora il gettito è servito esclusivamente a finanziare il servizio di gestione dei rifiuti urbani, la Tares coprirà anche i costi di altri servizi, illuminazione pubblica, manutenzione del verde pubblico, delle strade, della polizia locale e anagrafe.
La Tares dovrà finanziare integralmente il costo di raccolta e smaltimento rifiuti, garantendo una copertura piena, non sarà possibile integrare la spesa con i soldi del bilancio comunale, così come è stato in passato. Con la nuova imposta, dicevamo, si dovranno coprire tutti i costi dei servizi non a domanda individuale. Un servizio a domanda individuale, per fare un esempio, è l’asilo nido. Alla fine della fiera la Tares finanzierà attività maggiori rispetto alla Tarsu, e quindi costerà di più.
“La sola componente dedicata ai «servizi indivisibili», che di base chiederà 30 centesimi al metro quadrato dell’immobile o dell’area occupata dal contribuente, vale secondo il Governo un miliardo all’anno (già tagliati dalla dote statale per i sindaci): i Comuni, però, possono portare la richiesta a 40 centesimi”.
Spetta, comunque, al Consiglio comunale approvare le tariffe della Tares entro il termine fissato per l’approvazione del bilancio di previsione.
Una grande responsabilità per il Civico consesso che dovrà necessariamente tenere conto dall’attuale gravissimo momento di crisi economica, del recente fenomeno dell’allargamento della platea di nuovi poveri e della effettiva capacità di reddito delle famiglie favaresi.
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