Il primo provvedimento importante del neosindaco Firetto è di affossare il Turismo agrigentino.
L’annuncio della volontà del primo cittadino di imporre la tassa di soggiorno ad Agrigento denuncia un’assoluta impreparazione tecnica ed un’ottusa impostazione culturale degna della peggiore vecchia politica.
La tassa di soggiorno ad Agrigento è infatti giustamente osteggiata da tutti quelli che di turismo vivono e che già in due occasioni ebbero modo e motivo di spiegare come ad Agrigento, a differenza di Taormina, Siracusa ed altre località, sia inapplicabile a causa del profondissimo gap che esiste con le altre destinazioni in questione, già in termini di collegamenti ed infrastrutture.
Ad Agrigento tale vessazione verrebbe duramente contestata dai turisti, finendo per ricadere sulle già miserrime tariffe di chi offre alloggio.
Nel recente passato già due volte la politica si è dovuta piegare al buon senso ma, oggi, senza che la situazione del comparto sia minimamente mutata se non in peggio, l’amministrazione ritenta di commettere l’errore fortunatamente sin qui evitato.
A tal proposito, infatti, gli organi di categoria sulla questione avevano anche rappresentato il grave rischio per una filiera produttiva oggi molto debole. Rischi che si riflettono sul piano occupazionale. Basti pensare che l’eventuale sola chiusura stagionale delle strutture, fino ad oggi non operata se non da un paio di hotel, porterebbe ad una drastica caduta dei contratti annuali con una trasformazione in stagionali e quindi con mancata produzione di reddito per una buona parte dell’anno di qualche migliaio di maestranze impegnate attualmente in tutta la filiera.
Peraltro, sorprende (?) che Firetto già sindaco di Porto Empedocle, nella cittadina marinara si è ben guardato dall’imporre la tassa di soggiorno. In un mercato dove su internet gli operatori turistici si battono sul filo dei cinquanta centesimi l’importo della tassa può essere veramente determinante.
Le strutture turistiche al di fuori del territorio comunale di Agrigento d’un tratto si troverebbero infatti ad essere concorrenziali.
Anche quelle empedocline, anche quelle al limitare del territorio fra Agrigento e Porto Empedocle dove da sempre Firetto è di casa.
Insomma, è paradossale come si annunci che si imporrà un nuovo balzello e lo si spacci come una misura a favore dell’economia.
Il nuovo sindaco, se ha realmente a cuore lo sviluppo turistico di Agrigento, si impegni in una seria programmazione dei fondi del trenta percento dello sbigliettamento della Valle dei Templi, denaro che sino ad oggi è stato, a volte, dilapidato per fini che con la promozione turistica avevano poco da spartire.
Movimento 5 stelle Agrigento
Marcello la scala – Marcella Carlisi