A Favara i cittadini pagano, attraverso le tasse comunali, per ricevere le cosiddette comunicazioni istituzionali. Il Comune ha stipulato una convenzione con una emittente locale per dare la possibilità ai politici di avere un microfono a loro disposizione.
Gli amministratori hanno ritenuto opportuno, oltre al sito del Comune e alla stampa su carta, televisiva e online, di avere uno strumento di informazione a casa propria, tanto pagano i cittadini.
Ora, l’informazione è una cosa seria. Non sfugge a nessuno il concetto che se pago per avere uno spazio posso anche riferire i fatti in un modo non obiettivo ed, essendo mio lo spazio, l’altro deve astenersi dall’interpretarli secondo il proprio punto di vista. Posso, pagando, riferirli in modo distorto o parziale; di stravolgerli o addirittura inventarli.
Con le conferenze stampa, presenti diversi giornalisti, le cosiddette comunicazioni istituzionali si aprono ad una informazione, almeno in linea teorica, più coerente e maggiormente compatibile con la democrazia.
A Favara non è così, ché la convenzionata emettente locale può decidere quando smettere di registrare le domande dei giornalisti presenti in conferenza.
E’ accaduto oggi in tarda mattinata in occasione della presentazione del nuovo piano traffico della città. Ad un certo punto, è stato dato il taglio con la compiacenza di Sasà Manganella.
Poteva starci se si fosse trattato della cosiddetta comunicazione istituzionale, non ci sta assolutamente nel particolare caso.
Dovrebbe il sindaco evitare, in futuro, di annunciare le conferenze stampa e procedere direttamente con lo strumento di casa, ché non siamo disponibili a fare le comparse.
A questo punto, permanendo l’attuale stato dell’arte, non parteciperemo più a simili “spettacoli”, convinti che non ci può essere progresso quando l’informazione non è corretta.
2 commenti
Non ero presente alla conferenza stampa in argomento, ma sono stato presente a centinaia, se non migliaia di conferenza stampa, nel corso della mia attività giornalistica.
Ho anche organizzato decine e decine di conferenze stampa per svariate manifestazioni di carattere politico, culturale, di spettacolo e sportive.
Senza presunzione, qualcosa me ne capisco.
La conferenza stampa viene indetta per comunicare qualcosa: un fatto, un evento, un progetto, una manifestazione. Insomma comunicare alla stampa che amplificandola la trasmette attraverso i propri canali ai cittadini.
Chi la convoca espone l’argomento e dopo si sottopone alle domande degli intervenuti (che è bene ricordare sono stati invitati) per eventuli chiarimenti o approfondimenti.
I cameramen delle TV fanno le immagini di supporto, i fotografi le foto, i giornalisti le domande.
Alla fine, molto spesso per per comodità, per confezionare il servizio o l’articolo, a seconda delle proprie esigenze, si fanno delle interviste agli attori della conferenza stampa. ognuno con le modalità che ritiene più opportune e, a volte, concordando il tutto con l’addetto stampa, se c’è.
Molto spesso capita che chi ha indetto la conferenza stampa la faccia registrare in maniera integrale per poi trasmetterla come spazio autogestito a pagamento.
Ecco, nella fattispece delle conferenza stampa del sindaco di Favara Rosario Maganella, bisogna chiarire se il giornalista e l’operatore Tv dell’emittente che il direttore cita e non menziona, ma che sappiamo essere Sicilia Tv, era presente come una normle testata giornalistica, o come Ditta che ha in appalto un servizio per conto del Comune?
La specifica è importante in quanto se è presente come tutte le altre, allora imposta le riprese, le domande, il servizio secondo le sue esigenze, ripettando i canoni della conferenza.
Semmai e buona creanze che il padrone di casa non lasci “in tredici” gli altri invitati per dedicarsi ad uno solo, mentre la conferenza stampa è in corso.
Se invece Sicilia Tv è presente anche perchè deve adempiere al contratto che la lega al comune per la comunicazione istituzionale, e per il quale appalto viene pagata, allora non può certo avere la discrezionalità di cosa fare o non fare; il libero arbitrio di riprendere o non riprendere, trasmettere o non trasmettere, fare il censore o enfatizzare il fatto.
Non debbo certo insegnare il mestiere a nessuno, ma distinguiamo le due cose, perchè chiare e distinte debbono essere.
Comunque le eventuali indicazioni sulle riprese e sulla trasmissione, integrale o meno, dovrebbero, o meglio debbono essere date dal committente, che in questo caso ha un nome e cognome, il comune di Favara, ovvero il sindaco Rosario Manganella o l’assessore ed il dirigente responsabile.
Caro Franco… lo sapevamo già. Non credi? Con stima Massimo