PER IL PRESIDENTE SICILIANO DELL’ ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE PER L’EDUCAZIONE, LA SCIENZA E LA CULTURA “RAGGIUNTO DOPO CINQUE ANNI DI LAVORO L’OBIETTIVO, ADESSO MIGLIORARE LA QUALITÀ DELL’OFFERTA TURISTICA PER TRASFORMARE UN’OPPORTUNITÀ IN CRESCITA PER IL CAPOLUOGO REGIONALE”
Si è tenuto ieri mattina al Castello della Zisa il Convegno dal titolo: “Le nuove frontiere della protezione e della valorizzazione del patrimonio culturale: il ruolo dell’Unesco”, promosso da Giuristi per le Isole e dalla Fondazione Patrimonio-Unesco Sicilia.
Il Prof. Gaetano Armao dell’Università di Palermo e Presidente della Fondazione Patrimonio-UNESCO Sicilia – che da Assessore ai beni culturali ha promosso la candidatura nel febbraio del 2010 – ha sottolineato nella Relazione introduttiva la grande opportunità dell’iscrizione nella lista del patrimonio dell’Umanità dell’Unesco di “Palermo arabo normanna-Cattedrali di Cefalù e Monreale” da parte del Comitato del Patrimonio Mondiale che si riunirà dal 28 giugno a Bonn, dopo il parere favorevole dell’ICOMOS, precisando che “occorre rafforzare il coordinamento tra gli enti interessati, i privati e le Associazioni e migliorare la qualità dell’offerta turistica per trasformare un’opportunità in un’occasione di crescita della Città”.
I lavori sono stati aperti dall’assessore ai Beni culturali ed all’identità siciliana, Antonio Purpura, che ha sottolineato l’importanza della candidatura ed il ruolo della Sicilia che diviene la prima regione al mondo per numero di siti (7) iscritti nella lista del patrimonio dell’umanità, che potrà incrementare la sua offerta di turismo culturale che, come dimostrano dati offerti ieri da Bankitalia sull’economia siciliana, dimostra la crescita della domanda interna ed estera, preannunciando la sua presenza a Bonn dove si recherà per raccogliere l’atteso verdetto.
La Prof. Wanda Cortese dell’Università di Palermo e Presidente Associazione Giuristi per le Isole, ha richiamato le parole del Pontefice nell’Enciclica ‘Laudato si” nella quale si evidenzia che il patrimonio culturale “è parte dell’identità comune di un luogo e base per costruire una città abitabile. Non si tratta di distruggere e di creare nuove città ipoteticamente più ecologiche, dove non sempre risulta desiderabile vivere. Bisogna integrare la storia, la cultura e l’architettura di un determinato luogo, salvaguardandone l’identità originale”.
A dibattere sugli effetti dell’inserimento dei siti nella lista patrimonio dell’Umanità sono intervenuti altresì giuristi provenienti da diverse Università italiane.