Le Associazioni Datoriali, ANFOP. ASEF e ASSOFOR apprendono con stupore e disappunto, del rinvio della loro convocazione avente per oggetto le criticità rilevate in ordine all’Avviso 8/2016.
Fanno presente che le suddette criticità non potranno che creare condizioni di non corretta agibilità delle proposte progettuali. Dall’esame delle FAQ e del sistema informatico cominciano ad emergere discordanze con l’Avviso per le quali è necessario un urgente chiarimento.Confrontarsi e condividere un percorso non lede la libertà del Governo e dell’Amministrazione ma, bensì, serve ad agevolare i rapporti istituzionali.Rapporti Istituzionali che non possono essere intesi in modo fortemente distorto. Viviamo da troppi anni l’imperativo “è così”. Imperativo che ha fortemente nuociuto al Governo Regionale vedendolo soccombente in tutte le decisioni del Giudice ammnistrativo. Ma il confronto con gli Operatori del settore è talmente lontano dalla mentalità di chi attualmente ci governa, che nel DDL di riforma delle formazione, le Associazioni Datoriali, non sono nemmeno specificamente inserite nel “Consiglio regionale di coordinamento”. Troppe e non più sopportabili i ritardi dell’Amministrazione nello svolgimento delle attività di rendicontazione ed erogazione dei finanziamenti agli Enti. Biblici i ritardi e le incongruenze che riguardano il sistema dell’obbligo formativo e insostenibile la determinazione con la quale gli uffici continuano a generare situazioni critiche agli Enti. Onerosissimo l’obbligo imposto agli Enti di caricamento a sistema del terzo anno dell’Avviso 20, caricamento che avrebbe dovuto essere fatto in corso d’opera, ma che è stato reso impossibile per non agibilità del sistema informatico. Del tutto ingiustificato il ritardo cumulato nell’accreditamento degli Enti ai quali in assenza viene inibita la partecipazione ad Avvisi/Bandi extraregionali con gravi ed irreparabili ricadute negative dal punto di vista finanziartio. E ci chiediamo se questo Governo regionale intende ancora non assumere provvedimenti organizzativi e, ove il caso, disciplinari nei confronti di chi, eventualmente, non abbia esercitato il proprio ruolo o svolto il compito affidatogli.
Diversamente, nostro malgrado, non solo gli addetti ai lavori, ma tutti i siciliani, dovranno prendere atto delle gravi responsabilità politiche per una conclamata e cronica negazione del diritto allo studio e alla formazione, in questa Regione, tra l’altro a Statuto speciale, nella normalità è un miraggio e non uno status del cittadino. Ribadiamo, pertanto, sia necessario un serrato e costruttivo confronto con le Associazioni datoriali per, insieme, dare al sistema formativo un corretto assetto organizzativo