Il Movimento 5 Stelle con post su Facebook, il Partito Democratico con il più tradizionale e popolare manifesto murale. E’ scontro politico a Favara con botta e risposta tra il PD e la sindaca Anna Alba e il suo entourage pentastellato. Il singolar tenzone ha come oggetto del contendere il dissesto finanziario con tutti i suoi annessi e connessi. L’ultima stoccata arriva dal PD che ha confezionato un manifesto murale con il quale chiede addirittura le dimissioni della Giunta “Maida/Alba” (Maida prima?) in quanto “Oramai è indegna”. Manifesto murale che spiega le ragioni del PD avverso quello che è definito il “dissesto a 5 Stelle”.
“La sindaca Anna Alba e l’assessora “forestiera” Crocetta Maida hanno mentito spudoratamente ai favaresi ed alla stampa e, perciò se ne devono andare, devono togliere il disturbo e dimettersi immediatamente dalla carica che occupano, ormai, indegnamente”. Questo l’incipit del manifesto. Tra i motivi viene indicata la Conferenza stampa del 26 Agosto scorso definita “farsa” indetta per illustrare la proposta della giunta grillina sulla situazione finanziaria dell’Ente. “Tutto faceva presupporre che si sarebbero messi in evidenza i pro ed i contro del dissesto delle finanze comunali e del piano di riequilibrio. Ma nulla di tutto questo è avvenuto – scrive il PD – Sindaca ed Assessora all’unisono hanno subito detto che non c’era nulla da fare: “il dissesto era inevitabile”. Ma loro, “il dissesto” lo avevano già deciso e, precisamente in data 29 luglio 2016, quando, ad appena 20 giorni dal suo insediamento ed appena poche ore dalla lettera del Ministero dell’Interno, con una nota l’assessora Maida, senza ancora conoscere le carte, senza spremersi le meningi, senza confrontarsi con nessuno, senza provare a tenere in vita il piano di riequilibrio, magari riveduto e corretto, chiedeva al Ministero dell’Interno “di conoscere l’iter procedurale da seguire per la dichiarazione del dissesto”.
Insomma per il Partito Democratico di Favara il Movimento 5 Stelle e su tutti l’assessore “grottese” Maida avevano già deciso, da qui la definizione di “farsa” riferita alla conferenza stampa. “Vi dovreste vergognare di aver preso in giro i cittadini, dopo tutti i proclami sulla casa di vetro, sulla trasparenza, sui cittadini che sono i vostri datori di lavoro – accusa a grandi lettere il PD – siete tanti Pinocchi con il naso che vi si allunga a vista d’occhio. I cittadini che vi hanno votato, hanno creduto in voi, nelle belle parole dette in campagna elettorale; hanno creduto nel cambiamento e voi come li avete ripagati? Con l’inganno e con l’offesa alla loro intelligenza”. Parole forti. toni aspri che forse non si erano più sentite dopo la campagna elettorale e che adesso ritornano con il manifesto del Pd che all’indirizzo della sindaca Anna Alba e della sua amministrazione scrive a caratteri cubitali “Vergogna, Basta con le bugie e l’inganno. Andate a casa”.
E la serie di accuse continua a iosa. “Voi volete distruggere il paese, aumentare le tasse, licenziare i precari, consegnare il Comune ai Commissari, rinunciare a governare l’Ente, pur di restare a galla, ma i favaresi, ormai vi hanno capito: siete solo dei venditori di fumo”. Stiamo praticamente riportando nel nostro articolo il contenuto integrale del manifesto del PD affinché i nostri lettori abbiano chiari i termini dello scontro politico in atto. “I favaresi vi hanno votato credendo nel nuovo, in un’azione energica di cambiamento e voi come li ripagate? Con il dissesto. Come mai prima di fare una scelta così sciagurata, non convocate un’assemblea aperta ai cittadini della massima assise comunale, perché non sentite degli esperti, perché non chiedete un incontro all’Anci (non solo per vedere se é possibile evitare il dissesto, ma anche per farvi spiegare cosa comporta una scelta così folle come la vostra)”?
Ed infine il manifesto esplicita l’azione che i Democratici di sinistra stanno intraprendendo. “Il PD è impegnato ad impedire che la vostra incapacità di governo locale, la vostra voglia di giustizieri della notte, prevalga sulla necessità di avere una classe di governo responsabile e capace di amministrare la città, senza che i cittadini paghino perché la giunta e la maggioranza grillina non ne hanno le capacità. Vincere facile è possibile, governare facile, no”.