Ogni anno puntualmente in questo periodo arriva la solita litania: l’acqua è poca per assenza di piogge. “Risparmiate!”.
Intanto, oltre e prima di Girgenti acque, dovrebbe essere l’Ati a valutare il fenomeno e, se è il caso, allarmare l’opinione pubblica.
Ma la situazione è davvero a rischio? L’acqua è poca come lo è sempre stata alla fine della stagione estiva, non c’è nulla di nuovo, la situazione potrebbe diventare grave e allarmante solo se l’Autunno non dovesse essere abbondantemente piovoso come di solito lo è. Ricordo i comunicati stampa di Girgenti acque dell’anno scorso, stessa musica, poi arrivò la pioggia e anche la neve in abbondanza. E’ il corso delle stagioni, non fasciamoci la testa prima di averla rotta.
“Girgenti Acque invita ad un uso responsabile della risorsa idrica evitando gli sprechi inutili in quanto tutte le fonti, gli invasi, le sorgenti, i pozzi sono interessati da siccità, e la risorsa idrica a disposizione si è significativamente ridotta”. Ma come si fa a non andare in bestia leggendo l’invito a risparmiare? Certo che la risparmiamo considerato che non è h24 e ad essere fortunati i turni di erogazione sono, mediamente, superiori ai 4 giorni, quando non ci sono guasti, che ci sono quasi sempre. L’utenza è malservita proprio perché l’acqua distribuita non è sufficientemente adeguata e, nello stesso tempo, invitano a risparmiare. Che dobbiamo fare? Ritorniamo a riciclarla come negli anni 50 con l’acqua del bagno riutilizzata per lo scarico dei gabinetti o magari la stessa utilizzata da tutti i componenti del nucleo familiare, a turno, prima i picciliddri e po i ranni, per l’igiene personale rigorosamente settimanale, in coincidenza dell’arrivo dell’acqua? Finemula! Che fa l’Ati?
L’Ati non fa nulla e che deve fare? Nulla!
Non fa nulla anche perché su certi punti Girgenti acque ha ragione da vendere.
Ha ragione da vendere quando afferma che “ha da tempo segnalato la precarietà del sistema delle infrastrutture idriche, sollecitando agli Enti preposti l’adozione delle misure necessarie, quali il pieno utilizzo di tutte le fonti idriche della Provincia non utilizzate o parzialmente utilizzate, ubicate nei Comuni che non hanno consegnato gli impianti al Gestore del Servizio Idrico Integrato, la consegna delle fonti e dell’acquedotto Tre Sorgenti, il finanziamento degli interventi di rifacimento delle reti idriche comunali (in primis del Comune di Agrigento), la riattivazione del dissalatore di Porto Empedocle, tutte misure che renderebbero disponibili ulteriori risorse per la comunità agrigentina”. Difficile dare torto sulle specifiche cose dette da Girgenti acque. Queste che cita sono tutte “inadempienze” dell’Ati e della Regione. Sono loro i principali responsabili del disservizio e poi ci mette del suo Girgenti acque.
L’acqua è di tutti, le sorgenti non sono un patrimonio esclusivo del Comune dove ricadono. Le sorgenti di Bivona, Santo Stefano di Quisquina e di tanti altre fortunate città della zona montana sono anche dell’agrigentino, del favarese, del raffadalese, di tutti.
La Regione e l’Ati dovrebbero smetterla di giocare a perdere tempo a danno dell’utenza che pretende il servizio indispensabile e a basso costo, perché l’acqua è di tutti.
Ora se le stagioni cambiano e arriveranno le piogge autunnali, ciò che non cambia, purtroppo, è la politica.