Gaetano Scorsone
Ieri sera, alle ore 18.00, la Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo di Favara ha raccolto una gioiosa e numerosissima assemblea di fedeli per la Celebrazione Eucaristica dedicata al Rito di Ordinazione Presbiterale di don Riccardo Scorsonle.
Considerata la partecipazione di buona parte dei Presbiteri dell’Arcidiocesi di Agrigento, la presenza di una nutrita delegazione – circa 30 persone fra seminaristi, suore e laici – proveniente dall’Albania meridionale sotto la guida del proprio Vescovo, S. Ecc.za Mons. Giovanni Peragine, che ha concelebrato il rito, una rappresentanza della comunità di Mozzo, centro della provincia di Bergamo dove don Riccardo è stato ospite dell’oratorio per circa un mese, nonché la quasi familiare testimonianza della comunità di Fontanelle che, con diversi autobus e con mezzi propri, ha voluto accompagnare don Riccardo in questo importante epilogo del suo cammino di fede e di formazione teologica, la chiesa ospite alle 16.30 era praticamente già piena, e per poter accogliere quanti più fedeli possibile, don Marco Damanti ha predisposto perché fosse pure attrezzato lo spiazzo antistante il sagrato dotandolo persino di maxi schermo per la diretta della funzione presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di Agrigento, S.Em.za Card. Francesco Montenegro.
Cresciuto a Fontanelle con papà Carlo, mamma Rosalba La Paglia ed i suoi fratelli Raffaella e Benedetto, Riccardo, ultimogenito, comincia a respirare già a casa propria il buon profumo di quei principi, di quei valori e di quella fede che aiutano a crescere bene ed a seguire la luce dei buoni insegnamenti della Parola di Dio. E’ a Fontanelle, infatti, che viene battezzato, riceve i Sacramenti e si forma scolasticamente.
Progressivamente sente crescere sempre più dentro di sé una sorta di travaglio spirituale che sfocerà in una vera e propria vocazione dalla quale, dopo la Maturità scientifica conseguita presso il Liceo Maiorana di Agrigento, scaturirà la decisione di entrare in Seminario. Inizia, così, un percorso di studi di 7 anni, sei dei quali di formazione in Seminario, il 7° e conclusivo anno come Diacono in Albania.
E ieri sera, in una cornice all’insegna di una variegata espressione di armoniosa comunità, la sua vocazione ha raggiunto l’acme della bellezza e dell’intensità spirituale con il Rito dell’Ordinazione Presbiterale. Coinvolgente ed emozionante la Liturgia dell’Ordinazione: la presentazione dell’Ordinando, la richiesta presentata dal Rettore, la domanda di verifica del Vescovo, l’elezione, l’elencazione degli impegni dell’Eletto e, dopo le Litanie dei Santi, la suggestiva Imposizione delle Mani, la Preghiera di Ordinazione e il fraterno abbraccio con tutti i Presbiteri presenti. Ricca di esortazioni l’omelia dell’Arcivescovo Montenegro orientata a definire le prerogative del corretto ministero sacerdotale che deve essere vissuto ed interpretato come un servizio reso alle comunità, alle famiglie, alle persone, dando più spazio alla preghiera, offrendo ospitalità ai bisognosi, secondo uno stile di vita sobrio che porti alla ricerca dei poveri e dei disagiati per offrire loro una nuova speranza ed un più efficace conforto, con una liturgia capace di esprimere fresca e gioiosa vitalità piuttosto che un’ingessata ritualità.
Sia pur con sfumature e riferimenti diversi ora rivolti al valore delle vocazioni, ora all’importanza della testimonianza, alla credibilità, alla coerenza dei comportamenti, alle virtuose sinergie nonché al recupero delle responsabilità e delle prerogative talora omesse e tralasciate per l’auspicata cura delle cosiddette “periferie esistenziali” gli interventi di Mons. Giovanni Peragine, Vescovo ed Amministratore Apostolico dell’Albania Meridionale, e di don Baldo Reina, Rettore del Seminario Arcivescovile di Agrigento. A conclusione della celebrazione per don Riccardo un vero e proprio bagno di folla con abbracci, carezze, sorrisi, e tanto, tanto amore, quell’amore che – come detto dall’Arcivescovo Montenegro – rifiuta le mezze misure e le mediocrità, e che in maniera autentica e coinvolgente traspare dai luminosi occhi di chi sente di portare il Signore nel cuore e con il cuore di volerlo servire. Auguri don Riccardo Scorsone, che l’abbraccio di noi tutti ti accompagni in un lungo cammino di ministero sacerdotale e che tu possa sempre avere “l’amore come festa e la fede come gioia”.