Rinviata a questa sera la votazione da parte del Consiglio comunale di Favara delle controdeduzioni alle determinazioni espresse dal C.R.U., Consiglio Regionale Urbanistica, sul P.R.G., Piano Regolatore Generale, del Comune di Favara.
La riunione dell’assise cittadina era stata convocata per ieri 17 dicembre in sessione straordinaria ed urgente dal presidente Salvatore Di Naro proprio perché il 19 dicembre, scadono i 30 giorni concessi dal C.R.U. per produrre le controdeduzione da parte dei progettisti del PRG alle osservazioni fatte. Quello che poteva apparire un “voto scontato” a delle controdeduzioni tecniche, dopo l’intervento del consigliere d’opposizione Sergio Caramazza, sembra avere suscitato più attenzione e richiesto più approfondimento.
“Oggi siamo chiamati a votare le controdeduzioni di questo Comune al voto del CRU sul nuovo Piano Regolatore Generale – inizia così l’intervento di Sergio Caramazza – le criticità riscontrate si riferiscono in larga parte al fatto che questo PRG prevede una capacità insediativa eccessiva non giustificata per la città di Favara dove le stime di crescita di qualche anno fa sono assolutamente disattese, praticamente ci sono più case che persone. Qualcuno si era finalmente accorto – continua Caramazza – a Favara di tutto abbiamo bisogno tranne che di nuove costruzioni. E’ la volta buona che questa amministrazione e questo Consiglio comunale incidano sulla rinascita di Favara e dimostrino una effettiva rottura con il passato. Per questo speravo che arrivassero in Consiglio comunale controdeduzioni ben differenti. Se il CRU ci dice che abbiamo previsto troppe zone “B” mentre sarebbe stato meglio lasciare un po’ più di verde pubblico e non pubblico. Noi avremmo detto – a parlare è sempre Sergio Caramazza – è vero lasciamo a verde il grande pendio dietro ai palazzi di via Kennedy, quello che sale fino a via Mattarella, visto che per lo più è libero e la via Mattarella frana ogni 10 anni. Evitiamo di costruire grandi volumi nella zona “B” fuori paese, all’Esa -Chimento per esempio, dove buona parte dell’area è a rischio idrogeologico. E invece NO! – evidenzia Sergio Caramazza – questo Comune risponde che non ci interessa che probabilmente ci sono persone che hanno investito quindi lasciamo costruire. Mi aspettavo che questa relazione, quanto il CRU ci dice che non è il caso di prevedere di fianco alla zona del Seminario costruzioni a zona “C3″ perchè il terreno è molto acclive, noi si rispondesse <è vero lasciamo li un polmone verde>, invece si dice <facciamo costruire e così facciamo cassa>. Ma che razza di principio è – conclude Caramazza – Favara non può svendere la propria dignità nella gestione di un territorio solo per fare cassa. Sono amareggiato per tale vicenda. Se il PRG da un punto di vista tecnico potrebbe anche essere corretto, manca di una vision politica innovativa”.
“Queste osservazioni dovevano essere fatte a priori quando nel 2015 quando il PRG è stato pubblicato e entro 40 giorni di potevano fare le opposizioni anche dai cittadini e dalle organizzazioni di categoria – ha ribattutto il grillino Carmelo Sanfratello – ma non ci sono state osservazioni adesso non mi sembra corretto fare altro”.
Ma il tempo è tiranno poiché entro oggi il Consiglio di deve esprimere in quanto la norma prevede che le controdeduzioni tecniche debbano avere l’avallo politico-amministrativo con il voto del Consiglio comunale. Appare opportuno ricordare che il PRG è stato esitato con deliberazione di un Commissario ad acta, la n. 13 del 26/02/2015, non tanto perché l’allora Consiglio comunale non lo ha voluto votare, ma in quanto in molti si sono dichiarati incompatibili per probabili o potenziali interessi personali o di parenti prossimi, così come prevede la norma.
Ma ritorniamo alle determinazioni espresse dal Consiglio Regionale per l’Urbanistica per capire perché i funzionari regionali hanno evidenziato che nel PRG del Comune di Favara c’è qualcosa da cambiare oppure da chiarire meglio, ovvero adottare e condividere le prescrizioni richieste o formulare le controdeduzioni. Tralasciamo i punti sui quali i tecnici comunale ritengono che la prescrizione del CRU debba essere condivisa, come scrivono gli stessi tecnici nell’elaborato presentato ai consiglieri comunali, ed concentriamoci sui vari punti sui quali si ritiene di resistere e per le quali il consulente del PRG prof. Nicola Giuliano Leone ed i tecnici dell’Ufficio del PRG di Favara, Arc. Francesco Criscenzo, Ing. Alberto Avenia, Arch. Giacomo Sorce e Arch. Francesco Bellavia, hanno formulato le controdeduzioni.
La prima opposizione è relativa alle “Zone territoriali omogenee B2, B3 e C3”. Il CRU per grandi linee fa presente che diverse zone individuate con “B2” quindi edificabili non hanni irequisiti previsti per cui dovrebbero assumere la destinazione di “Verde attrezzato V1” (zona tra via Mattarella, Kennedy, viale Aldo Moro). Medesima situazione per la zona “B3” nelle vicinanze della Masseria Miccichè per la quale non viene condivisa dal CRU detta classificazione, assegnando la destinazione di “E verde pubblico”. Non condivisione di classificazione anche per le sottozone “C3” di viale Progresso e via Mattarella per le quali il CRU assegna la destinazione a “Verde attrezzato V1”, stessa destinazione per la sottozona “C3” di via Berlinguer. In pratica in queste fette di territorio che il PRG aveva destinato zone edificabili, il CRU le ha destinate zone agricole o verde. Per queste decisioni il consulente esterno ed i tecnici comunali dell’Ufficio del PRG hanno formulato controdeduzioni per confermare detet zone nella classificazione data.
Le altre osservazioni del CRU sono relative alla “Sottozona C4” in vicinanza della Masseria Miccichè; delle “Zone territoriali omogenee D2” a Nord e Sud della SP 13; alle “Norme tecniche di attuazione del Regolamento edilizio” in particolare per i punti riguardanti le cubature per alcune finalità turistiche nonché le “Norme per l’allocazione di campeggi e attività sportive in zona “E1”. Chiarimenti richiesti dal CRU per la “Viabilità” gli “Standard urbanistici”.
Problematiche che, come i nostri lettori capiranno bene, abbiamo soltanto accennato vista la complessità della materia che richiede sicuramente competenze specifiche e molto tempo. Anche perché crediamo che oltre al fattore tecnico ci sia anche un pensiero politico-amministrativo su come si intende lo sviluppo urbanistico di una città. Non vogliamo essere nei panni del consiglieri comunali che stasera debbono decidere ed anche in fretta.