Mi sono arrivati centinaia di auguri, in WhatsApp, nel mio e in quello del gruppo del giornale, sui social e ancora messaggi, avete coronato, con il vostro esserci, uno dei giorni più importanti della mia vita, come credo di qualsiasi uomo per la grande occasione della nascita di un bambino.
Mi sono chiesto come ringraziarvi. Ad uno ad uno, un affare troppo lungo e non voglio scordare uno solo di voi e allora sto utilizzando impropriamente l’editoriale che è l’articolo di fondo di un giornale destinato ad essere la sintesi della pagina giornalistica a contenere l’indirizzo politico del giornale stesso.
Ma per una volta, con la licenza di nonno, abuso per raccontarvi e nel raccontarvi contraccambiare la vostra affettuosità. Vi racconto l’emozione, spero di riuscirci ché non è una vicenda facile.
Nella vita, ognuno di noi prende tanti schiaffi e poche sono le carezze. E schiaffo dopo schiaffo, vai avanti, cresci la famiglia, la curi, ti affanni a non far mancare nulla e quasi non ti accorgi che gli anni passano, sei vecchio e ne sei consapevole malgrado qualcuno si ostini a confortarti sul particolare argomento, falsamente, affermando che sei sempre lo stesso. Lo stesso di venti anni fa o di quaranta e allora pensi legittimamente che sei nato vecchio piuttosto di essere invecchiato nel tempo.
La verità è che sei vecchio e ne condividi lo stato con tanti altri coetanei, ma la vita ha sempre nel cassetto qualcosa per te.
La più bella che ricordo è la più recente che si inizia con il figlio, quello che se chiudi gli occhi lo vedi ancora tra le tue braccia, che ti dice “sto diventando padre”. Mio figlio sta diventando padre e io nonno, ti senti “ovviamente” importante. Importante a prescindere da tutto, a prescindere da tutto quello che sei riuscito e fare e a non fare nella tua vita.
Scrivo e sono convinto di non raccontare la mia storia particolare, ma quella di tantissime famiglie che vivono e si nutrono di affetto e di amore filiale.
E poi passano i mesi e arriva il giorno della nascita. In attesa dietro la porta della sala parto non contano più gli schiaffi che hai preso nella vita. Tu stai ricevendo un grande regalo come tutti al mondo senza alcuna differenza sociale, dal potente al più debole. Il regalo “costruito” con l’amore di una coppia che ti appartiene pienamente.
Arriva, lo vedi, vedi la mammina provata dal parto e immensamente felice e il papà di quella creaturina, ti accorgi che tutto è cambiato, perché adesso c’è lui. Ecco, i vostri auguri hanno celebrato la mia gioia, ne fanno parte al punto da spingermi a condividere quelle che sono state e che prevedo saranno le mie emozioni nella nuova esistenza di nonno.
Intanto, nonno è bello.