Avv. Leonardo Cusumano
Egr. Direttore,
torno a scriverLe perché la vicenda degli avvisi di accertamento per la tassa sui rifiuti ha raggiunto il suo massimo storico in termini di disorganizzazione e di incapacità, pura e semplice incapacità della Giunta e dei suoi uffici, ormai intollerabile.
Un nostro concittadino riceve, nel 2017, un avviso di accertamento tarsu, anno di imposta 2011, per un importo di € 221,00, se eseguito entro 60 giorni.
Pur essendo l’unico a lavorare in famiglia, ma convinto che sia giusto pagare, il nostro concittadino onora l’impegno e paga il dovuto entro i termini.
Oggi pomeriggio lo ricevo in studio perché gli è stata notificata una cartella di pagamento per mancato pagamento avviso di accertamento tarsu anno 2011 e l’aspetto ancor più grottesco è che l’importo oggi viene indicato in € 98,00 (!!!!).
Come è possibile che l’ufficio Tributi non sappia che il nostro cittadino abbia versato il dovuto? Come è possibile che l’ufficio tributi oggi indichi un importo d’imposta nettamente inferiore a quello richiesto con l’avviso di accertamento?
Non è mia abitudine usare lo spazio che gentilmente mi concede per questioni personali,
pertanto, premetto come sia un aspetto puramente casuale che mia madre sia protagonista della ulteriore vicenda che le scrivo.
Anche mia madre è stata destinataria di un avviso di accertamento, tasi 2014, per parziale e tardivo pagamento 1° rata e parziale versamento della 2°. Secondo l’ufficio tributi avrebbe dovuto pagare un X. Effettivamente la prima rata è stata pagata dopo due giorni dalla scadenza. La 2° e la 3°, sì perché mia madre ha un 3° versamento, sono state pagate entro la scadenza, per un totale che è quasi il triplo rispetto a quanto richiesto dal Comune.
Per come la vedo io, mi devono loro dei soldi.
Come è possibile che l’Ufficio tributi non sappia che i versamenti per l’anno 2014 fossero tre e non risultano i pagamenti?
È di pochi giorni fa la presentazione da parte dell’assessore al bilancio del piano triennale di lotta all’evasione, panacea, a suo dire, del fare pagare tutti e meno.
Ma se la percentuale di errore è così alta, tanto da non conoscere in quante rate è stato versato il tributo ovvero a quanto ammonta l’importo incassato e a chi imputarlo, chi ha pagato i precedenti avvisi di accertamento, se il sistema fa acqua da tutte le parti e non ci sono le intelligenze che possano rimediarvi, quel piano triennale è carta straccia e all’orizzonte si prospetta un altro dissesto perché i numeri di bilancio saranno falsati.