Il Comune paga entro 60 giorni presentazione fattura, le ditte devono anticipare fino a due mensilità ai loro dipendenti.
Intorno alle 12 è stato sospeso lo sciopero degli operatori ecologici grazie al buonsenso di questi ultimi e alla piena disponibilità della sindaca, Anna Alba, che cercherà di anticipare i pagamenti alle ditte per potere, a loro volta, liquidare gli stipendi.
I netturbini vantano due mensilità arretrate, in particolare, agosto e settembre, mentre è già maturato il corrente mese di ottobre.
E’ una situazione insostenibile per i dipendenti delle ditte che gestiscono il servizio e per loro famiglie e lo sciopero di oggi mirava a sottolineare il loro disagio. Ed è altrettanto insostenibile per l’utenza che paga il servizio e deve sopportare gli effetti di uno sciopero sebbene legittimo.
Intanto, sciopero e disagi dei cittadini potrebbero evitarsi semplicemente applicando le regole stabilite dal contratto stipulato tra i Comuni e il raggruppamento delle aziende che gestiscono il servizio di igiene pubblica.
La legalità, questa benedetta legalità sempre invocata, quasi mai rispettata e senza la quale non si va avanti di un solo centimetro nel raggiungimento del civile progresso.
Siamo stati tra i netturbini che protestavano il piazza e dalla sindaca Anna Alba per raccontarvi al meglio i fatti. Gli operatori ecologici hanno tutto il diritto, dicevamo, di essere pagati ovviamente dalle loro ditte e non dal Comune. Il Comune ha 60 giorni di tempo dalla presentazione della fattura per saldare il conto.
“L’articolo 17 del contratto – a parlare è la sindaca di Favara – prevede che nel ritardo dei corrispettivi dovuti, il gestore non potrà sospendere la prestazione di servizio e delle attività previste. Il mancato rispetto di quanto previsto può essere causa di risoluzione del contratto. Le ditte sono tenute, comunque, ad anticipare due mensilità.”
In altre parole, il Comune paga entro 60 giorni presentazione fattura, le ditte devono anticipare fino a due mensilità ai loro dipendenti. Regole chiare che non sono osservate al punto tale da provocare lo sciopero, per fortuna revocato per i buonsenso delle vittime di questa vicenda.
Ed è la stessa sindaca a dirci perché le aziende non hanno pagato i loro dipendenti. “Le ditte si sono giustificate affermando di non avere liquidità, anche per i gravi danni subiti recentemente in altre città”. Ed è vero in questa occasione, è una pezza troppo piccola per il buco se riferita agli scioperi del passato, quando i netturbini piuttosto di manifestare davanti ai cancelli dei loro datori di lavoro, protestavano in piazza Cavour.
I lavoratori hanno sospeso lo sciopero dopo essere stati ricevuti dalla sindaca che li ha rassicurati promettendo di anticipare il dovuto da parte dell’amministrazione comunale. Non doveva, ma lo ha fatto per non arrecare disagi alla cittadinanza e per aiutare i netturbini che hanno il diritto di portare alle loro famiglie le spettanze.
E’ chiaro che quanto accaduto oggi, almeno per le cose dette dalla sindaca, costituisce un punto di svolta con i rapporti tra Comune e Aziende verso il totale rispetto di quanto previsto dal contratto di servizio, senza se e senza ma.
Fuori tema, ma è nostro dovere raccontarlo, nel citato incontro la sindaca ha accennato al diniego rivolto ai colleghi di Sicilia tv di partecipare seppure per pochi minuti, giusto il tempo di poche riprese televisive, al confronto tra Anna Alba e i netturbini. Bene! Mi sono rifiutato di affrontare l’argomento perché non a me, ma alla stampa tutta la politica locale deve seri chiarimenti.
La stampa è un pilastro della democrazia e uno strumento di legalità, I giornalisti hanno doveri da rispettare e diritti da difendere, primo tra tutti il diritto all’informazione e all’accesso ai dati che la garantiscono.
Abbiamo subito scontri pesanti e non da pochi anni, che riteniamo immotivati e lesivi per gli operatori dell’informazione, per la stessa politica e per il civile progresso di Favara.