Con l’arrivo del benessere siamo andati indietro, piuttosto di andare avanti verso una maggiore sensibilità sulla cosa comune e sulla identità cittadina.
Chi ha i capelli bianchi si ricorda una frase che le nostre donne ripetevano spesso “povero, si! ma ludiu picchì?”. Giustificavano e accettavano la povertà, mai l’essere o il vivere nel sudiciume e nella sporcizia. Ognuna partecipava alla pulizia del quartiere pulendo davanti casa e proprio in queste occasioni, come un tormentone, ripetevano la citata frase. Nelle strade “ci si putia mangiari!”
Eravamo conosciuti anche per “favarisi sperti”, qualcuno ci affibbiava il titolo per aspetti negativi legati anche alla mafia, ma nella stragrande di casi ci riconoscevano la capacità di superare prima e meglio degli altri i vari problemi della vita.
Adesso, non capisco più la mia città. Ieri, alle ore 19 hanno finito di bonificare i cumuli di rifiuti e pulito il paese, dopo un’ora giravano sui social le prime foto di sacchi di spazzatura posati sulle vie pubbliche. Tanti i commenti di condanna, che molto probabilmente scivoleranno addosso a chi proprio non vuole saperne di rispettare le regole del vivere civile.
Questo è lo stato dell’arte che deve affrontare il governo della città, inteso come un solo insieme formato dal sindaco, dagli assessori e dai consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione.
E’ necessario individuare i trasgressori, una volta per tutte. Non possiamo ancora consentire a quattro imbecilli di mortificare la collettività con il loro comportamento. E’ inaccettabile la presenza di rifiuti dentro e intorno la città. Ciò che commettono è un reato e non deve passare il concetto che a Favara c’è l’impunibilità. Occorre l’intervento delle forze dell’ordine nella città presenti con il Corpo dei Vigili urbani e con i Militari dell’Arma della locale Tenenza.
Deve finire il babbiu e devono finire i proclami che ne abbiamo ascoltati fin troppi. “Metteremo le telecamere, le fototrappole”, questo ritornello lo abbiamo ascoltato come un disco rotto.
L’amministrazione e le forze dell’ordine hanno l’obbligo di vigilare e di reprimere i reati. Stesso discorso vale per le strade provinciali, dove la competenza è del Libero consorzio dei Comuni che ha una un suo corpo di polizia.
Ora, è impensabile che tra tanti responsabili, alla fine, debbano essere i cittadini a risolvere la problematica.
Il nuovo servizio di spazzamento e raccolta di rifiuti prevede una serie di controlli che mirano al rispetto della regolarità del conferimento. Ovviamente oggi sono previsti sulla carta, domani vedremo. Intanto, l’indignazione dei cittadini è al massimo.