Stimato Presidente Conte, Egregio dott. Borrelli, perdonateci se non possiamo rispettare, come vorremmo, tutte le raccomandazioni, le prescrizioni e anche gli obblighi che ogni giorno ci impartite per cercare di fermare il dilagare della pandemia del COVID 19. No, non stiamo trasgredendo il monito #iorestoacasa, non facciamo assembramenti o corsette di gruppo nel parco, non stiamo accaparrando generi alimentari in dispensa, immagini che non portiamo neanche il cane fuori a far pipì. La nostra trasgressione è molto più grave, la nostra inosservanza è quella di una norma fondamentale che sta alla base per bloccare la diffusione del coronavirus: NOI NON CI LAVIAMO LE MANI.
Avete capito bene, non eseguiamo la raccomandazione primaria che Voi e tutti i medici che sono intervistati in televisione ci dite di fare, lavarsi le mani spesso, molto spesso con acqua e sapone. Per farlo ci vogliono questi due elementi: l’acqua e il sapone. Di detergente ne abbiamo da vendere, igienizzante, profumato, alle erbe, con glicerina, all’olio d’oliva ed anche esotico e persino sensuale. Quella che ci manca è l’acqua. Proprio così cari (scusate la confidenza) Conte e Borelli. A Favara ci manca l’elemento essenziale l’acqua.
In questi giorni di emergenza coronavirus si è tanto parlato del fatto che le Regioni del Sud Italia e la Sicilia in particolare non sono preparate alla pandemia, negli ospedali siciliani mancano di posti letto di terapia intensiva, i presidi medico-chirurgici, su tutti il respiratore. Da noi manca anche l’acqua, l’elemento vitale per eccellenza. La società Girgenti Acque che gestiste il servizio non è in grado di assicurare la quantità minima vitale ai cittadini che la pagano profumatamente, ci dicono una delle tariffe più salate d’Italia. A Favara non c’è l’acqua corrente, non c’è mai stata. Abbiamo la distribuzione a turni con frequenza quasi sempre superiore alla settimana che molto spesso va oltre i 10 giorni.
E si caro Presidente del Consiglio, proprio così carissimo responsabile della Protezione civile, in questo lembo d’Italia non abbiamo l’acqua corrente, ma di contro abbiamo rifiuti in ogni dove: davanti le nostre abitazioni in quanto pur facendo la raccolta differenziata il servizio ogni tanto inceppa; ci ritroviamo anche i nostri banconi pieni della frazione umida poiché la sindaca con propria ordinanza ne ha vietato il conferimento poiché la discarica è chiusa; per non parlare delle discariche abusive alimentate dai soliti porci incivile che anche dalle nostre parti di certo non mancano. Forse voi non credevate che nella nostra Italia, Nazione di massimo rilievo mondiale, tra gli Stati del G8, presa da esempio anche in questa difficile guerra contro il COVID-19, ci fosse una parte del suo territorio dove i cittadini non hanno l’acqua potabile nelle loro case.
Pazienza (anche se ne abbiamo avuta fin troppa e credo sia arrivato il tempo di nuovi VESPRI SICILIANI) , se ci colpisce il coronavirus vuol dire che sarà per le nostre mani sporche.