di 𝐂𝐥𝐚𝐮𝐝𝐢𝐚 𝐀𝐥𝗼𝐧𝐠𝐢
L’emergenza Covid-19 vista dagli occhi del Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale, il dottor Alessandro Mazzara: “stiamo combattendo contro un nemico invisibile che sta creando scompiglio in tutti gli ambiti, non solo quello sanitario, pensiamo ai cambiamenti nella gestione degli affetti familiari, nella mobilità, nei risvolti per l’economia dell’intero paese”.
Una situazione che pensavamo fosse circoscritta alla Cina, che credevamo non potesse mai arrivare, invece si è presentata anche qui. “Stiamo facendo tutto il possibile per arginare e vincerequesta battaglia appena iniziata e confidiamo che le azioni di contenimento messe in campo da tutti gli attori istituzionali possano portare presto dei risultati”.
“La vera medicina – continua il Direttore – è stare a casa ed evitare che ognuno di noi diventi il killer dei propri familiari, evitare che ognuno di noi sia portatore di contagio all’interno della propria famiglia”.
Rispetto alla carenza di dispositivi di protezione individuale, mascherine in primis, denunciata da molti medici ospedalieri il Direttore ci dice: “si tratta di un problema non solo della nostra Provincia ma di tutta la Nazione”. Se ne parla anche nel decretoCura Italia dello scorso 17 marzo, in cui vengono indicati gli accorgimenti da mettere in campo per far fronte alla crisi dei dispostivi. Ad esempio si consiglia l’uso di mascherine chirurgiche, più facilmente reperibili, così da riservare le quasi introvabili FFP3 ai casi conclamati. “Credo che nei prossimi giorni – riferisce Mazzara – la protezione civile possa darci buone notizie sul reperimento dei dispositivi, fermo restando che laddove si dovessero verificare situazioni di grave emergenza nel nostro territorio, i nostri medici saranno senz’altro dotati e attrezzati di tutti i dispositivi necessari grazie alla corretta distribuzione delle risorse disponibili attuata sino ad ora”.
Quel che è certo è che in condizioni straordinarie come queste “tutti i nostri operatori sanitari meritano un serio apprezzamento per l’abnegazione e lo stress che vivono quotidianamente”.
Abbiamo chiesto al Direttore quale fosse il suo parere rispetto all’uso dei tamponi da covid-19. In molti, infatti, negli ultimi giorni invocano un’applicazione più ampia dei tamponi così da mappare gli eventuali asintomatici e proprio ieri il Sindaco Firettosi è espresso a tal proposito lamentando un uso troppo prudente dei tamponi.
“Siamo in perfetta sintonia con il Sindaco, anche lui per il ruolo che ricopre è autorità sanitaria. Le sue parole sono evidentemente condivisibili ed è quello che stiamo cercando di fare, ma in ragione delle linee guida che noi in qualità di struttura sanitaria dobbiamo seguire. È chiaro che in presenza di casi positivi negli ospedali, pensiamo a Sciacca o alla situazione creatasi in Cardiologia ad Agrigento, i tamponi non sono stati fatti solo a coloro che concretamente avevano avuto un contatto con il paziente positivo, ma sono stati estesi anche a tutti quelli che potevano essere entrati in contatto con il virus per via indiretta. Dobbiamo comunque cercare di razionalizzare le risorse umane che si muovono sul territorio per effettuare questo tipo di attività”.
Infine, guardando al futuro, quello che ci chiediamo è se, in virtù di quanto stiamo vivendo in Italia con questa emergenza sanitaria, si possa prevedere la realizzazione di un reparto di malattie infettive nell’agrigentino.
“Il reparto oggi più che mai è una esigenza prioritaria per la sanità agrigentina. Abbiamo già confermato nel nostro atto di programmazione il reparto di malattie infettive, cosi come programmeremo nella prossima dotazione organica, le risorse umane per poter gestire un reparto di tale complessità. La direzione generale attualmente guidata da me e dal Dottore Mancuso non perderà un minuto di tempo per mettere in campo tutto ciò che serve per istituire questa Unità Operativa che era già,ma lo è ancor di più adesso assolutamente indispensabile”.