di Claudia Alongi
In prima linea in questa guerra al Covid-19 e a tutela della salute dei cittadini ci sono i medici. Oggi a parlare per loro c’è proprio il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Agrigento, il dottor Giovanni Vento.
“Il comportamento della popolazione è lo strumento più importante nelle mani dei nostri sanitari visto che un trattamento terapeutico mirato contro il Covid-19 non è ancora stato individuato. L’isolamento è l’azione indispensabile da compiere, restare a casa l’unica arma per contenere il contagio”.
Il Consiglio dell’Ordine ha evidenziato più volte la carenza dei dispositivi di protezione sia per i medici di medicina generale che per i medici ospedalieri. “I medici combattono per garantire la salute dei cittadini, ma devono essere a loro volta tutelati e protetti. Sappiamo che si tratta di un problema nazionale e che la protezione civile sta gestendo l’approvvigionamento dei dispositivi. Per parte nostra, abbiamo cercato di portare un contributo e seppur tra le difficoltà ad individuare società in grado di garantire l’approvvigionamento del materiale, siamo riusciti ad acquistare 3000 mascherine e tute di protezione che provvederemo a distribuire ai nostri medici impegnati sul territorio. Avremmo voluto fare di più ma non c’è stata possibilità”.
L’Ordine, inoltre, ha appreso che le misure stabilite per la provincia di Agrigento da parte dell’Assessore Regionale alla Salute consistono nella realizzazione di soli 7 posti letto di terapia intensiva dedicati a pazienti da Covid-19 e distribuiti tra Agrigento, Licata, Ribera e Sciacca.
“Ritieniamo che la soluzione posta in essere non sia la migliore che si potesse adottare, in quanto disperde forze lavoro e strumentario dedicato invece di accentrarle in aree dedicate. L’Ordine in quanto organo sussidiario dello Stato che opera a garanzia della salute dei cittadini e a tutela dei propri Iscritti offre la massima disponibilità a partecipare dando il proprio contributo a che vengano individuate le migliori strategie possibili per poter affrontare una emergenza sanitaria”. “A nome di tutto l’Ordine professionale che rappresento – continua il Presidente – voglio ringraziare i nostri medici che si stanno sacrificando oltre ogni immaginazione per dare aiuto alla gente e gestire questa emergenza sanitaria”. È chiaro che le difficoltà che si registrano nell’assistenza sanitaria regionale e locale hanno radici lontane: “la sanità per molto tempo è stata sotto finanziata e ha subito grossi tagli, spesso si è delegato alle autonomie regionali con il risultato di aver creato quasi 20 sistemi sanitari differenti. L’emergenza che è esplosa al nord e a cui guardiamo con crescente preoccupazione, ci ha dato un paio di settimane di vantaggio per prepararci, ma appare chiaro che se sta collassando l’efficientissima sanità del nord Italia, noi dobbiamo stare molto attenti perché se un contagio massivo si diffondesse qui ci sarebbero grandissime difficoltà di gestione e rischieremmo di mettere i nostri medici in condizioni disperate. L’appello ritorna alle Istituzioni a cui facciamo giungere un grido disperato per i nostri medici e l’appello lo faccio soprattutto alla popolazione: per favore state a casa e aiutate i vostri medici”.
La collaborazione dei cittadini è fondamentale per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e a tal proposito bisogna ricordare a chi presenta sintomi influenzali di attenersi all’applicazione dei protocolli di triage telefonico: “il nostro Organo ha emanato oltre due mesi fa delle linee guida e i relativi suggerimenti operativi in continuo aggiornamento che valgono per medici di medicina generale e per tutti i medici che garantiscono continuità assistenziale sul territorio. Invitiamo i cittadini a interpellare telefonicamente i sanitari preposti anziché recarsi nei pronto soccorso e rischiare di diffondere contagio. Sarà il medico in virtù della sua comprovata esperienza a valutare la situazione clinica e disporre l’eventuale intervento delle unità preposte alla gestione dei pazienti a rischio Covid-19”.
“Mi auguro che ci sia responsabilità da parte di tutti così da poter dire tra qualche mese
che ce l’abbiamo fatta, insieme”.