Informativa urgente a Montecitorio: per la prima volta Conte in Aula. La diretta dell’intervento (come ormai consuetudine) anche sulla pagina facebook del capo dell’Esecutivo.
Ha avuto inizio alle ore 18:00, nell’aula della Camera, l’informativa urgente del Premier Conte sull’emergenza Covid-19.
Il presidente del Consiglio ha esordito dicendo che la diffusione del coronavirus ha innescato una “crisi senza precedenti” per l’Italia e l’UE con un impatto negativo su tutto il sistema produttivo, “sono giorni terribili”. È un dolore che si rinnova costantemente. “Non avremmo mai immaginato di vedere immagini dove sfilano autocarri dell’Esercito con le bare cariche di nostri concittadini. Ai familiari delle vittime del virus va la nostra commossa vicinanza”. È seguito un lungo applauso dei deputati. “Grazie agli sforzi STRAordinari di medici e infermieri.
Si è poi, rivolto a Michela, all’infermiera che nei giorni scorsi gli ha scritto una lettera pubblica a cui ancora non ha avuto modo di ridpondere:” Non ci dimenticheremo di voi”. “Il nemico è invisibile entra nelle case, divide le famiglie… l’emergenza sfida tutti i gangli vitali del Paese’.
” Saranno inviati nei prossimi giorni, ma mi risulta che già in queste ore un primo gruppo sia arrivato, nuovi medici negli ospedali in difficoltà, e “trasferiremo 500 infermieri nelle zone a più alto contagio”.
“In questi giorni molti hanno riletto ed evocato le pagine sulla peste scritte da Manzoni nei Promessi sposi: proprio in quest’opera viene ricordato un antico proverbio secondo il quale “del senno del poi son piene le fosse”. Ci sarà un tempo per tutto. Ma, oggi, è il tempo dell’azione, il tempo della responsabilità.
Ha, dunque, rivendicato l’operato del Governo aggiungendo, “Il Governo ha agito con la massima determinazione e assoluta speditezza” fin da subito adottando misure precauzionali a partire da giorno 22 gennaio. Ancor prima, cioè, che l’OMS decretasse il Coronavirus emergenza di salute pubblica”.
“Il Governo, ha proseguito il Capo dell’Esecutivo”, è consapevole che la pandemia è non solo una complessa sfida sul piano sanitario ma richiede una significativa risposta economica a livello nazionale, europeo e mondiale. Per questa ragione, da subito, abbiamo preso provvedimenti economici volti a tutelare lavoratori e imprese”.
“Stiamo lavorando per un NUOVO DECRETO che possa potenziare e rafforzare le misure economiche già adottate, sia sul fronte della liquidità, della protezione sociale e del sostegno al reddito per le imprese, per le famiglie e per i lavori autonomi, in particolare. Il sostegno alla liquidità ed al credito, con l’adottato decreto “Cura Italia”, è in grado di mobilitare la cifra di 350 miliardi di euro. Con il nuovo intervento normativo, a cui stiamo già lavorando, confidiamo di pervenire a uno strumento complessivo altrettanto significativo rispetto a quanto sin qui operato. Interverremo anche con STANZIAMENTI AGGIUNTIVI di non minore importo rispetto ai 25 miliardi già stanziati con il primo decreto”.
Gli asset strategici” del Paese vanno protetti con ogni mezzo”, ha detto Conte, il Governo lo farà “attraverso il provvedimento che stiamo predisponendo per aprile”.
Ha aggiunto “L’ Italia sta lavorando alla creazione di strumenti di debito comune dell’eurozona”.Lo stop al patto di stabilità, ha spiegato il premier, “è stato essenziale per ulteriori stanziamenti di risorse. Tuttavia, l’impatto finanziario della pandemia sarà tale da chiedere alla governance dell’eurozona un salto di qualità all’altezza della sfida.
L’unione monetaria potrà uscire vincitrice solo se le sue istituzioni saranno rafforzate nel segno della solidarietà e dell’unità. Ad una emergenza straordinaria è essenziale rispondere con misure ed azioni straordinarie. Risposte anche unitarie ma tardive saranno inutili”
Ha definito, indi, “cruciale” la decisione della Bce dello scorso 18 marzo. “La risposta dell’eurozona non può essere esposta al rischio di frammentazione dei mercati finanziari, soprattutto al livello dei titoli”.
E sarà necessario lavorare a livello globale per scongiurare il pericolo di un contagio di ritorno. “Nessuno può accettare, men che meno l’Italia che sta facendo sacrifici enormi per contrastare il virus, che altri Paesi non raccolgano questa soglia di attenzione di precauzione massima”.
Conte ha concluso con queste parole, l’informativa alla Camera: “Continueremo nel nostro ordinamento interno ad operare con la massima determinazione, con il massimo coraggio e con che RESTANDO UNITI NE USCIREMO PRESTO”.
Ad ogni gruppo, presente con un sesto dei deputati al fine di garantire il rispetto della distanza di sicurezza, è stato concesso un tempo di 10 minuti per il dibattito successivo al discorso del premier.
La LEGA a Conte: “Il fondo per come è strutturato non può funzionare per le aziende. Non bastano le risorse né gli strumenti. Non ho ancora sentito un appello alla collaborazione della opposizione cui non si può solo chiedere di non fare polemiche”.
A parlare è Guido Guidesi, il deputato di Codogno che attacca il premier Conte sulle critiche da lui fatte all’ospedale della zona rossa. “Avete creato nei cittadini solo confusione, a cominciare dalle autocertificazioni, tre tipi, ve le potevate risparmiare…”,
La leader di FdI MELONI: “Siamo in guerra, vogliamo combattere” Siamo contenti di questa occasione di confronto parlamentare col governo, l’abbiamo caldeggiata. Caldeggiamo qualcosa di più:non semplici comunicazioni al Parlamento. Il punto è collaborare sul serio: per questo abbiamo insistito nel dire che il Parlamento dovesse fare di più. Siamo in guerra, non vogliamo disertare, vogliamo combattere”. “Per questo sin dall’inizio FdI ha chiesto di collaborare, abbiamo chiesto una cabina di regia, non basta una comunicazione”. LA Meloni ha aggiunto: le misure contenute nel provvedimento sono “un cerotto, per curare l’Italia serviranno miliardi e forse anche un’altra mentalità” bisogna dare libertà ai cittadini dalla burocrazia. Infine, ha detto: “È sotto gli occhi di tutti, proprio in questa emergenza, la crisi dell’Ue. L’Europa deve decidere se vuole esistere o no e l’inizio non è stato confortante”.
MARIA ELENA BOSCHI: “Serve una comunicazione chiara” Alle persone colpite “dobbiamo assicurare fin da adesso che avranno la possibilità di vedere accertate le responsabilità. Credo che ci sarà un giorno in cui questo Parlamento dovrà verificare cosa è accaduto ricorrendo ad una commissione d’inchiesta. La responsabilità pesa meno se condivisa, perché un uomo solo non basta mai. Noi ci siamo e credo che ci siano anche le opposizioni. Credo che dobbiamo collaborare. Degli errori ci sono stati, cerchiamo di evitare di ripeterli”.
FORNARO: Oggi più che mai c’è bisogno di unità e responsabilità istituzionale e sarebbe utile mettere da parte le polemiche strumentali. Gli italiani si ricorderanno di quelli che stanno lavorando per portare fuori l’Italia da una delle peggiori crisi della sua storia e chi invece ha continuato la campagna elettorale permanente come se niente fosse per basse ragioni di consenso”.