Andrea Bongiorno Coordinamento Agrigento Lega dei Popoli – Noi con Salvini
Gli interventi dell’Europa sono stati fino ad oggi solo un palliativo rispetto al problema “immigrazione” e certamente non hanno offerto elementi seri per poterlo risolvere. Così come la politica delle porte aperte adottata dalla sinistra in questi anni, tanto al governo nazionale con Renzi e Gentiloni quanto alla Regione con Crocetta, non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
Il tema riguarda in modo particolare la nostra provincia, la nostra Sicilia. Basta ricordare le strutture, in particolare quella di Lampedusa, per comprendere come esse si trovino costantemente in uno stato di sovraffollamento. Una situazione che diventa ancora particolarmente più grave per i minori non accompagnati e per le donne con bambini. I posti letto, i servizi igienici e le forniture di prima necessità non sono garantite per l’enorme quantità di “ospiti”, e ciò determina situazioni che sono in contrasto con i fondamentali diritti della persona. Il tutto mentre le cooperative si arricchiscono sulle loro spalle e a spese dei contribuenti italiani.
Non può certamente sfuggire, tra l’altro, che nei centri di accoglienza si verificano gravi fatti di cronaca, con rivolte, scontri e risse, ma anche abusi sessuali. Le nostre città, in tal modo, finiscono per assumere il ruolo di contenitori delle emergenze che hanno dimensione globale. Realtà comunali che sono sottoposte, dunque, ad un’onda d’urto di illegalità, di devianze, di micro e macro criminalità, che pongono in ulteriori gravi difficoltà gli stessi Comuni. E’ sotto gli occhi di tutti che le vie delle nostre città sono, ormai, invase da migranti inoccupati, soprattutto da clandestini, che bivaccano e contribuendo pesantemente a fare lievitare il fenomeno dell’accattonaggio.
Tutto ciò è inaccettabile. Se siamo arrivati a questo punto, c’è una chiara complicità della classe politica che governa in questo momento.
E’ in questo quadro che vorremmo richiamare con forza i Sindaci del nostro territorio, molti di loro vittima di questo sistema, invitandoli per le loro competenze ad affrontare questo problema nella prospettiva della sicurezza urbana.
Le Amministrazioni locali adottino quindi dei provvedimenti, delle “ordinanze” che rafforzino il senso della sicurezza, che pianifichino, anzitempo, dei tavoli di concertazione con le autorità preposte all’ordine pubblico e che impongano le regole per una civile convivenza, disciplinando con “ordinanze” le aperture di centri di accoglienza, individuando le aree a rischio ed evitando che, soprattutto, grosse strutture possano essere realizzate negli agglomerati urbani non in grado di recepirle.
Chiediamo ai nostri Sindaci che trovino la forza e il coraggio di affrontare la tematica, andando oltre la gestione del puro e semplice quotidiano, e di pianificare l’ordine e la sicurezza rispetto ad un fenomeno che ci sta travolgendo non subendo in modo passivo tale situazione.
Ormai per l’Italia il fenomeno di accoglienza nei confronti di coloro che scappano da guerre o sono perseguitati, si è trasformato in occasione di speculazioni e interessi economici.