Fino a ieri, chiunque avesse avuto l’avventura di trovarsi all’interno di quel campo tutto avrebbe pensato tranne di trovarsi in un cimitero.
Le sterpaglie coprivano fino all’inverosimile i quadrati che contengono le sepolture di un camposanto unico al mondo, dove sulle tombe si trovano numeri identificativi piuttosto del nome del defunto. Un luogo che ti sorprende per la sua semplicità, senza pompa magna, con i suoi regolari viali che tracciano i limiti divisori dei quadrati che compongono il cimitero.
Certamente, un luogo che merita un destino diverso dall’abbandono.
Andrebbe curato costantemente e non, come avviene adesso, quando le sterpaglie lo trasformano in una vera e propria selva fitta e intricata, roba da macete.
Per la serie non è mai troppo tardi, cinque operai dell’Esa, aiutati da alcuni dipendenti comunali, da alcuni giorni lavorano per ridare il giusto decoro al camposanto di Fontana degli Angeli. E gli stessi operai dell’Esa hanno provveduto ad acquistare con i loro soldi gli attrezzi necessari all’opera.
Saranno tolte le sterpaglie e presto si inizieranno, ce ne da conferma l’assessore Giovanni Sciortino, i lavori per il rifacimento del muro perimetrale e di un piccolo ufficio per il custode, attraverso il finanziamento con i fondi Anas, ma occorre fare di più.
Molte ceramiche identificative delle sepolture, proprio a causa di lavori fatti in ritardo, sono andate distrutte, i viali andrebbero arricchiti con i fiori, come in passato, andrebbero meglio sistemati gli interni dei quadrati. Tutto sommato piccoli interventi.
Piccole cose che l’amministrazione comunale potrebbe realizzare, anche, coinvolgendo i cittadini, le scuole, le associazioni, le parrocchie.
L’elemento più importante è l’amore per la città, la passione per il bene comune, che non hanno colore politico non si ottengono con i voti e le vittorie elettorali.