Saranno trascorsi pochi minuti dalla pubblicazione dell’articolo “Salvatore Di Naro lascia la presidenza del Consiglio comunale a Pirrera” e sono arrivate le prime telefonate. Di chi? Di alcuni consiglieri comunali grillini firmatari del “galeotto” accordo.
In buona sostanza, mi hanno chiesto la fonte della notizia e alcuni di loro hanno aggiunto di non ricordare assolutamente di avere firmato il documento.
Tra i tanti, Salvatore Di Naro ipotizza il fotomontaggio o l’aggiunta dell’ultimo periodo che prevede la turnazione dopo 30 mesi della presidenza. A nulla sono valse le mie assicurazioni sull’autenticità del documento.
Non ho detto a Di Naro che, mentre lui non si ricorda, altri firmatari hanno un ricordo vivissimo dell’accordo e delle firme.
La notizia pubblicata, intanto, appartiene ai lettori. Non è un affare tra me e Salvatore Di Naro, mio è l’obbligo di informare ulteriormente e dire che il presidente del Consiglio comunale di Favara ritiene che il documento o è un fotomontaggio o l’ultimo periodo è stato aggiunto solo dopo la firma dei consiglieri, della sindaca e dei responsabili locali del M5s.
Ora su un fatto di tale gravità, al posto di Di Naro mi rivolgerei immediatamente alla Magistratura per dimostrare la mia verità. Lo farei anche per non far pensare di aver perso la memoria per mancanza di interesse a ricordare. I malpensanti, a tal proposito, oggi potrebbero sostenere che Di Naro non si ricorda e non si dimette, non ci conviene ricordarsi. Altri potrebbero affermare che non c’è alcun attaccamento alla poltrona perché non si ricorda. Meglio, si ricorda di tutto il contenuto del verbale, tranne l’impegno a dimettersi dopo 30 mesi.
Ad ogni modo, ad altri firmatari non difetta la memoria e si ricordano perfettamente dell’accordo e del verbale sottoscritto.
L’accordo è una vicenda triste che desideravo pubblicare in punta di piedi, senza affondare il bisturi su alcuni particolari, ma in ragione dell’alzata di scudi di Di Naro, mentre ritengo legittime le telefonate degli altri consiglieri mirate esclusivamente a capire la fonte, è opportuno sottolineare che lo scellerato accordo non ha nulla di nobile e raramente in passato i partiti politici si sono spinti a ipotizzare turnazioni fine a loro stesse, mai simili faccende sono state messe nero su bianco, come se fosse acqua fresca. Altra cosa è la verifica stabilita ad un certo punto temporale del percorso amministrativo. E in questo senso, altra cosa sarebbe stata la programmazione della turnazione dopo la verifica dell’attività svolta dal titolare che deve lasciare ad altri.
Un fatto grave che allarga il dubbio sul rimpasto della Giunta. Due assessori, tra l’altro, si sono rifiutati di dimettersi e sono stati licenziati con un certo disagio della sindaca.
E’ questo il M5s? Credo che a Favara ci sia un M5s fedele ai suoi ideali che ospita, purtroppo, al suo interno aspetti non certamente in linea con lo stesso movimento.