di Massimiliano Urso
Chi si ritrova davanti il testo della petizione deve capire una cosa: l’importanza di sottoscriverla o l’importanza di non sottoscriverla. Non sottoscriverla è anche una scelta.
Una scelta che, probabilmente, cambierà l’esito sostanziale dell’avviso pubblico. Attualmente in gazzetta, e ancora ufficialmente non ritirato ossia l’avviso numero tre. Chi, invece, sottoscrive e firma la petizione ha possibilità di innescare un nuovo percorso innovativo, trasparente, democratico e competitivo.
Il catalogo, inoltre, offre la possibilità di poter avviare subito le attività. Molte regioni ormai utilizzano il metodo del catalogo dell’offerta formativa: basti pensare alla regione Sardegna Campania, Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana sono regioni che hanno, con un apposito ddg, istituito il catalogo e ogni anno il Dipartimento di competenza fa un decreto assessoriale solo per impegnare la dotazione finanziaria dei percorsi.
Uno strumento snello e intuitivo sia per gli enti di formazione che per il corsista. Dopo di ciò l’ente, in funzione del bando che il Dipartimento emana, progetta e presenta le proprie proposte formative e la relativa valutazione avviene in pochissimo tempo, in quanto il catalogo non è altro che una vetrina dove gli enti di formazione espongono i propri progetti e i corsisti scelgono liberamente il percorso che desiderano fare.
Firmare oggi la petizione significa partecipare al cambiamento significa dare un proprio contributo a qualcosa di innovativo, di veramente trasparente e competitivo. Gli enti comunque dovranno reperire il personale tra quelli iscritti all’albo e che sono in carico all’ente, avendo le competenze per il profilo professionale richiesto. Quindi, invitiamo tutte le persone tutti gli operatori della formazione professionale a firmare la petizione.
BASTA COLLEGARSI SU http://www.petizionepubblica.it/PeticaoAssinar.aspx?pi=P2016N48717