Polemica quando…
Il recente nubifragio ha messo a nudo la fragile sicurezza di Favara, principalmente, sui collegamenti stradali in uscita dalla città e all’interno della rete cittadina.
Ormai è chiaro a tutti che si aspetta solo il morto e solo dopo il morto si attiverà l’universo mondo della sicurezza, così come è accaduto nei recenti fatti di Genova e così come è sempre accaduto nella nostra Italia, a maggior ragione nel territorio favarese che certamente è lontano dalle attenzioni nazionali.
Il nostro è stato sempre un percorso tutto in salita e proprio per questa ragione non pare il momento opportuno per le sterili polemiche politiche.
La messa in sicurezza delle strade di collegamento cade nelle competenze del Libero consorzio dei comuni per le strade Crocca, San Benedetto, Mosella e Esa Chimento, mentre il ponte della Petrusa da ricostruire è dell’Anas, nulla, dunque, c’entra il dissesto finanziario del Comune di Favara.
Via Che Guevara, dissesto finanziario o non, c’è di mezzo la sicurezza dei cittadini e delle loro abitazioni. Che si fa? Non ci sono soldi e si mette a rischio la vita delle persone e i sacrifici per costruirsi una casa? Questo è un problema solo di Favara o anche della Regione e del suo dipartimento della Protezione civile?
Allora dovrebbe essere compito della politica locale di battere i pugni al Libero consorzio e a Palermo e gridare l’allarme Favara.
Oggi Musumeci è in visita ad Agrigento e sarà anche a Ribera per i danni provocati dal maltempo. Non verrà a Favara, non è nel suo programma. E non verrà, molto probabilmente, perché i problemi della città non sono stati ben rappresentati a Palermo. I problemi di Favara sono meno gravi di quelli di altre città? Mi rispondo con un’altra domanda. Qualcuno conosce una realtà più disastrata dalla favarese in termini di collegamenti stradali?
La questione è, prevalentemente, posta dai giornali e, ovviamente, non basta.
Ieri la sindaca di Favara ha avuto un incontro con il Prefetto, la Protezione civile, il Genio civile, la Tenenza dei carabinieri e altri sui danni provocati dal nubifragio. Il Comune completerà una relazione sullo stato del territorio dopodiché le carte finiranno in una catena di scrivanie, campa cavallo…
Allora per evitare che la tragica morte di qualcuno metta d’accordo le diverse “scrivanie” occorre che la politica, invece di polemizzare sul nulla assoluto, si concentri sulle urgenze del territorio, semplicemente, per ben rappresentarle e senza perdere altro tempo.
Assolto il dovere, ci si può anche scatenare e strapparsi la camicia nelle lotte politiche. Non si può fare l’uno e l’altro, specie a Favara dove è dimostrato che non si riesce a fare nemmeno l’uno, pensa a fare anche l’altro.