Salvatore Gallo Cassarino responsabile di Cisl Fns scrive al Prefetto, al Magistrato di Sorveglianza, Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, alla Direzione della Casa Circondariale di Agrigento e al Segretario Generale CISL FNS, nella quale denuncia il preoccupante stato del Carcere Petrusa.
“A noi – si legge nel documento di Gallo Cassarino – che rappresentiamo i Poliziotti penitenziari il compito di lanciare un allarme che lungi dal volere presagire chissà quali disastri vuole porre l’attenzione su una questione molto seria.
Una serie di disfunzioni prime fra tutte la mancata possibilità offerta ai reclusi di potere intrattenere conversazioni telefoniche con i propri cari a causa di un guasto alle linee che dura da circa una settimana che ha completamente isolato il penitenziario e la mancanza di acqua calda di fatto stanno facendo impennare l’asticella delle intolleranze da parte dei detenuti che gioco forza vede coinvolti i nostri colleghi”.
Ovviamente, non mancano gli elementi per rendere tesa l’atmosfera nell’istituto. E già se ne vedono gli effetti.
“L’ultimo episodio – continua il sindacalista – vede registrare il coinvolgimento di tre poliziotti, un ispettore capo e due Assistenti Capo costretti a ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale civile di Agrigento.
La questione è grave sotto ogni profilo e la domanda che ricorre in questi casi è: Cosa bisogna attendere per intervenire con rapidità ed efficienza prima che succeda il fattaccio?
E’ assurdo che un intervento tecnico per ripristinare le linee telefoniche di una comunità come quella del penitenziario debba attendere i tempi di una normale richiesta come se si trattasse di una normale utenza domestica cosi come è altrettanto inaudito e intollerabile che un intera popolazione detenuta venga lasciata senza acqua calda”.
“Chiedo – conclude Gallo Cassarino – l’intervento di tutte le Autorità preposte prima che qualche altro mio collega debba pagare il prezzo di una deficitaria e incauta gestione della cosa pubblica”.