di Massimiliano Urso
Tantissime, in questi mesi, sono state le aspettative inerenti il Catalogo Regionale della Formazione Professionale.
Ma solo in questi ultimi giorni si è diffusa la notizia di una probabile estensione della dotazione finanziaria che vada quindi ad incrementare la corposa, a mio personale modo di vedere, già stanziata dotazione di 125 mln.
Ora, incrementando la dotazione finanziaria di rischia di:
a) far permanere lo stato di sperimentazione anziché far entrare il catalogo a regime. Esaurendo la maggior parte delle risorse nella prima sperimentazione rimarrebbero, infatti, pochi fondi per le eventuali altre finestre, al netto di economie o riprogrammazioni;
b) finanziare sempre le stesse figure professionali, già ampiamente progettate ed erogate dagli enti, invece di ampliare il catalogo con figure nuove, diversificando così l’offerta tra una finestra e l’altra;
c) ingolfare il sistema.
L’11 giugno, fortunatamente, il sistema ha retto. Occorre darne atto: l’Assessore ha fatto centro.
Hanno partecipato tantissimi enti che inizieranno le attività tra luglio e settembre. Chi ha partecipato ora, molto probabilmente non potrà partecipare ad Ottobre/Novembre (questo deve essere il periodo della seconda finestra). Gli enti avranno le attività in corso e le strutture impegnate.
La scelta di fare la seconda finestra permetterebbe agli enti esclusi di partecipare senza generare un ingolfamento del settore e, conseguentemente, dell’offerta formativa.
Il catalogo per entrare a regime dovrebbe essere aperto con cadenza trimestrale e con poche risorse.
Questo eliminerebbe la corsa al finanziamento e permetterebbe la diversificazione dell’offerta.
Occorrerebbe, altresì, diversificare i beneficiari: la piattaforma telematica del catalogo potrebbe essere utilizzata, con le stesse modalità, anche per la formazione continua, rivolta ai dipendenti o per i percorsi rivolti ai diversamente abili.
Inoltre, dal momento che è stata concessa ai corsisti la possibilità di scegliere tra cinque differenti percorsi, attualmente il numero dei potenziali corsisti è ovviamente sovrastimato. Nella realtà molti aspiranti verranno esclusi perché l’offerta reale è destinata a 19.000 candidati. Incrementare la dotazione finanziaria, anziché aprire la finestra successiva, non risolverebbe il problema ed eliminerebbe la possibilità per gli esclusi di partecipare a breve a prossimi percorsi formativi.
- Gli allievi desiderano tempi certi e un percorso di qualità.
- Gli enti desiderano tempi certi per programmare le loro attività.
- Il catalogo a regime assicura tempi, qualità e programmazione.
In sintesi la Sicilia sarebbe veramente al passo con i tempi.