Cose strane succedono a Favara, molte approfondendole si riesce a comprenderne il significato, altre, nonostante gli sforzi, non si riesce a capirle. Il preambolo ci serve per cercare di capire noi e spiegare a voi, quanto successo nella seduta del Consiglio comunale di martedì ieri sera.
Premettiamo che non eravamo presenti, cosa che capita raramente da quando dal lontano 1978, ovvero oltre 40 anni fa, ho iniziato a seguire le sedute del Consiglio Comunale e trasmetterle in diretta dalle frequenze di Radio Favara 101. Per fortuna da qualche anno c’è la diretta su facebook delle riunioni che ti permette di seguire le sedute anche se non puoi essere materialmente presente. Purtroppo e guarda caso propria nella seduta di ieri dove non potevo essere presente, come si legge nella pagina FB del Comune “motivi tecnici hanno impedito l’immediata diretta per cui non c’è stato collegamento nella parte iniziale della seduta del Consiglio comunale”. Mannaggia proprio quella che mi interessava.
Si perché nei minuti iniziali della seduta del consiglio comunale, convocato in sessione straordinaria e urgente con all’ordine del giorno “Approvazione del progetto per la digitalizzazione dei processi amministrativi di diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili – D.D.G. 422 del 31/12/2018” non si è parlato dell’argomento, ma di tutt’altro. Anzi la discussione è iniziata e proseguita, ci dicono, senza che i consiglieri comunali, come previsto, approvassero prima gli estremi di straordinarietà e d’urgenza che hanno indotto il presidente a convocare la seduta.
Perché era importante che fossi presente in aula o in alternanza che la diretta facebook funzionasse e fosse attiva fin dal primo momento? Perché in consiglio comunale, immaginate un po’, si è parlato dei motivi che hanno indotto la sindaca Anna Alba a dimettersi dall’Ati Idrico. Come! Direte voi. Ma se era stato convocato un apposito consiglio comunale straordinario e aperto per discutere dell’argomento e non si era tenuto in quanto per ben tre volte (prima convocazione, seconda convocazione dopo un’ora e terza convocazione alle 24 ore) non si è riusciti ad avere il numero legale per l’assenza dei consiglieri! Appunto! Le cose strane che succedono a Favara di cui accennavamo ad inizio di articolo. Andando fuori dagli schemi e dal regolamento il presidente Salvatore Di Naro, vista l’insistenza, ha consentito al consigliere Calogero Castronovo di intervenire, prima dell’approvazione degli estremi d’urgenza, per chiede alla sindaca di relazione al Consiglio comunale sul perché delle sue dimissioni all’Ati.
Proprio così! La sindaca è stata invitata a chiarire la sua azione, per la quale era stata convocata in consiglio comunale, riunito in sessione straordinaria e aperta, e al quale lei, la sindaca, non si era presentata nella prima e nella seconda adunata, e dove non si erano presentati neanche la maggioranza dei consiglieri comunali e tra questi non c’era neanche il consigliere Gero Castronovo. Di contro l’aula era gremita di cittadini e rappresentanti di associazioni di categoria. In terza convocazione la sindaca era presente ma continua l’assenza dei consiglieri. E cosi un consiglio appositamente convocato, dove ad attendere le dichiarazioni di Anna Alba erano venuti da tutta la provincia esponenti di diverse associazioni, salta per ben tre volte poiché i consiglieri non si presentano e l’argomento non viene ritenuto prioritario e degno di avere una seduta di consiglio appositamente dedicatoa. Mentre a distanza di una settimana viene chiesta una relazione alla sindaca in un consiglio comunale con altro ordine del giorno e convocato con estremi d’urgenza. Mah!
Proprio per la mancata tenuta del consiglio comunale aperto 6 consiglieri comunali avevano inviato una richiesta al Presidente del Consiglio di riconvocare la seduta, in accordo anche con altri consiglieri. per far sì che la sindaca potesse parlare delle sue dimissioni dall’Ati ma soprattutto che ci fosse la presenza delle tante associazioni attive nel territorio. Speriamo che la richiesta di Castronovo e la conseguente breve relazione di Anna Alba non infici questa possibilità.
“Inaccettabile lo <scippo alla democrazia> cui assistito in consiglio comunale – scrive Marili Chiapparo capogruppo consiliare del Gruppo Misto – in dispregio a tutte le norme, anche quelle più elementari di correttezza istituzionale, il Presidente del consiglio ha accolto la “inopportuna” richiesta del consigliere Gero Castronovo che ha insistito affinché il Sindaco motivasse, in quella sede, le sue dimissioni dall’ati idrico.
Il Primo cittadino, cogliendo al volo l’assist ricevuto, in poco meno di due minuti, in camera caritatis, ha liquidato l’argomento, ma il sindaco non canti vittoria – continua Chiapparo – È stata protocollata una nuova richiesta di onsiglio comunale aperto per discutere di quelle “impreviste ed imprevedibili” dimissioni. Purtroppo l’altra sera si è data prova, ove ce ne fosse stato bisogno, che questo Consiglio comunale ancora una volta ha calpestato i diritti dei cittadini e ha mancato di rispetto ad associazioni, professionisti, esperti del settore che, qualche giorno addietro, erano accorsi numerosi, da ogni parte della provincia, per partecipare a quel Consiglio comunale aperto, poi disertato da sindaco e consiglieri comunali”.