Via Kennedy, Via Aldo Moro e Via Roma hanno ceduto il passo alla zona Itria.
In Via Nenni e Via Callea sono almeno otto i supermercati, decine e decine i negozi, bar, pizzerie, Piazza della Pace è frequentatissima, le scuole, insomma questa parte della città ha superato in vitalità l’altra che guarda verso Agrigento.
E’ un fenomeno che ha i suoi precedenti, negli anni ’50 e ’60 erano Via Vittorio Emanuele e Piazza Cavour a fare la parte del leone. Poi l’interesse dei favaresi si spostò verso Via Roma e a seguire Via Kennedy e in Via Aldo Moro. Adesso sono due i poli di maggiore interesse: Sette cortili, Piazza Cavour e il quartiere Itria.
Mentre già alle otto di sera è quasi un mortorio da Via Moro a Piazza Garibaldi, dall’altra parte si è iniziata la serata con i negozi aperti e i locali pubblici pieni di clienti. Si salvano i locali che sono riusciti a fidelizzare i clienti, quelli che si sono imposti per la qualità della loro offerta, frequentati, prevalentemente, da chi arriva dalle vicine città.
Ovviamente un gioco di diverso aspetto ha la grande capacità imprenditoriale dei favaresi, che ha consentito di almeno frenare lo spopolamento della città, che in altre realtà ha incisivo in modo significativo.
Il favarese è capace di vendere gelati nel Polo Nord e, dunque, di aprire attività in qualsiasi zona della città dandole la veste idonea e buona per attirare clienti. Si inventa e si trasforma, del resto è figlio di minatori abituati a scavare nuove gallerie, quando si esauriva lo zolfo in quella già scavata.
Intanto, si va tutti verso l’Itria e non tutti vanno verso la parte opposta della città.