Prima di arrivare a soluzione estreme che paralizzerebbero il settore sanitario a discapito dei siciliani bisognosi, AMSA FKT e ConfSanita’ Regione Sicilia hanno chiesto ed ottenuto giorno 18 un incontro con l’Assessore Regionale alla Sanità Siciliana, Avv. Ruggero Razza.
“L’incontro di oggi – ha detto nella particolare occasione l’assessore Razza – interlocutorio e proficuo, è servito anzitutto a chiarire che non vi è mai stata da parte dell’assessorato alcuna intenzione di operare riduzioni sulla specialistica ambulatoriale. Abbiamo chiesto un tavolo di confronto per comprendere come le nostre strutture possano aiutare il percorso di attuazione del decreto sul governo delle liste d’attesa che ha emanato l’assessore lo scorso mese. Vogliamo dare un contributo ed evitare contrapposizioni inutili e dannose”.
Le sigle sindacali AMSA FKT , e ConfSanita’ Regione Sicilia sottolineano e fanno proprie le affermazione dell’assessore regionale.
“L’Assessore ci ha rassicurato – chiariscono AMSA FKT , e ConfSanita’ Regione Sicilia – che quanto apparso sulle testate giornalistiche nei giorni scorsi, creando serie preoccupazioni alla categoria degli specialisti accreditati esterni, era riferito all’aggregato di spesa delle case di cure per quanto di loro competenza, cioè la degenza e che si avvierà un tavolo di lavoro per capire come coinvolgere la specialistica ambulatoriale esterna nel percorso intrapreso con il decreto sul governo delle liste di attesa.
Sulla particolare vicenda interviene anche l’associazione dei consumatori Konsumer Italia – Regione Sicilia – la quale sostiene che l’abbattimento delle liste d’attesa per i pazienti siciliani devono essere una priorità per la loro cura senza se e senza ma. Troppi sono oggi i pazienti che sono costretti ad una emigrazione per la loro salvaguardia esistenziale ed a un notevole esborso di somme per affrontare rapidamente le proprie cure. Questa mobilità passiva non può rimanere ai margini salutari davanti ad un’esigenza vitale che non può essere secondaria, ma anzi occorre invertire la tendenza trasformando la mobilità passiva in attiva senza ulteriori sprechi di tempo e risorse che devono essere investite per la salute del cittadino siciliano, anche come fruitore dei servizi sanitari che non possono non essere di elevata qualità, ovviamente avvalendosi di tutte le strutture semplici e complesse insistenti su tutto il territorio regionale. Pertanto si rimane in attesa per come stabilito di una imminente convocazione da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità per chiarire i percorsi da attuare nella nostra regione.