Il segretario provinciale Antonio Palumbo
“Interveniamo in merito alle recenti difficoltà nella gestione del servizio raccolta e smaltimento rifiuti nel comune di favara.
In questi mesi abbiamo assistito ad una serie ininterrotta di difficoltà, ritardi, inadempienze , vere e proprie emergenze nella gestione della raccolta dei rifiuti nella nostra città, legate avvolte ad emergenze regionali , il più delle volte, aimè, legate alla più totale approssimazione nella gestione delle emergenze da parte dell’amministrazione comunale.
Veniamo come cittadini/utenti ,inondati continuamente di avvisi ed ordinanze spesso contraddittorie tra di loro, quello che ci viene comunicato la sera puntualmente non viene rispettato la mattina, addirittura capita che la stessa amministrazione decida di non rispettare le proprie ordinanze e non darne neanche comunicazione ai cittadini, insomma una situazione paradossale, una gestione allo sbando, un’approssimazione non più tollerabile.
In tutto questo spiace vedere l’assessore al ramo Giuseppe Bennica, dare il massimo, vederlo continuamente in giro per la città, lavorare tantissimo e nonostante il lodevole impegno non riuscire minimamente a risolvere i problemi.
Risulta quindi evidente che l’amministrazione comunale sta sbagliando tutto, ed è ormai chiaro a tutti noi che non sa più che pesci prendere , che non sia più in grado di affrontare e gestire la situazione.
La città si sta riempiendo di spazzatura , ad ogni angolo sorgono discariche abusive , i cittadini virtuosi sempre più stanchi stanno perdendo la pazienza , vedono tutti i loro sforzi vanificarsi, il costo del servizio continua a salire , il servizio stesso continua a peggiorare.
Chiediamo all’amministrazione comunale una presa di coscienza della propria inadeguatezza , dei propri errori ed un immediato cambio di rotta.
Amministrare oggi, forse più che nel passato è un atto di responsabilità e correttezza nei confronti della propria comunità, bisogna essere onesti con se stessi, con i propri concittadini e trarre le giuste conclusioni sul proprio operato, non tutti nasciamo per fare una determinata cosa, ma tutti dovremmo avere l’ onesta di rendercene conto”.