Occupazione della carreggiata, circolazione stradale, transito dei veicoli dei residenti, accesso agli uffici pubblici ed ai plessi scolastici della zona, vie di fuga, rispetto del piano scolastico di evacuazione, accesso dei mezzi di soccorso, sicurezza dei pedoni e tutela della pubblica incolumità anche per la pericolosità del manto stradale destinato ai posteggi e mancata pulizia dell'area, per come evidenziato, tra l'altro, nelle note del Comandante della Polizia municipale e nella relazione di servizio di alcuni ispettori della medesima Polizia, oltre che da altre segnalazioni pervenute dai legali rappresentanti degli uffici pubblici e dell'istituto scolastico gravitanti nella zona interessata. Ed ancora, una parte delle aree destinate allo svolgimento del mercato in questione, risulta essere destinata dal piano comunale di protezione civile ad area di prima raccolta ed attigua alle zone di ammassamento, di accoglienza e prossima agli edifici tattici (scuole, alberghi, etc.).
Chi più ne ha, più ne metta. Sono davvero tante, innumerevoli criticità che hanno indotto il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, ad emettere l’ ordinanza con quale ha sospeso per la seconda volta il mercato settimanale del venerdì nella zona adiacente piazzale Ugo La Malfa.
A questo punto però la riflessione è un’altra: ma tutte queste criticità, emerse, sono nate ieri? Sono piombate all’improvviso? O era davvero difficile, impegnativo, prevederle, metterle in conto prima di predisporre il nuovo piano?
Dopo due mesi e mezzi, cioè il tempo servito al Comune per fare ripartire il mercato, c’è qualcosa di buono, di positivo, qualcosa da salvare nel piano messo a punto, decollato due settimana fa, che ha impegnato la politica e gli uffici competenti in questo sforzo?
Al di là della risposte, la realtà è che tutto o quasi è da rifare? Chissà quanto tempo passerà ancora prima del via libera bis. E i mercatisti? Quelli in regola? Loro torneranno a fermarsi, un nuovo stop: difficile da digerire. E anche la città dovrà rinunciare ancora al suo tradizionale mercato del venerdì.
Ora la palla passa al Consiglio comunale di Agrigento, fino a ieri, per stessa ammissione del presidente Trupia e di alcuni consiglieri, non coinvolto su questa delicata vicenda. Perché? Un’altra domanda che merita di avere una risposta.