l’Italia dell’ultimo ventennio ha prodotto leggi che sono quasi sempre frutto di accordi sottobanco che precedono le normali trattative. I protagonisti sono i “maestri dell’inciucio”, ossia coloro che da questi accordi cercano di trarre beneficio per sé e per cerchie ristrette di amici, servendosi spesso di mezzi illegali.
La maestria di questi personaggi è tale da trasformare la finzione in realtà. I requisiti indispensabili per tale arte (si fa per dire) è quella di possedere una buona dose di oratoria, spregiudicatezza nell’esporre le proprie argomentazioni, falsità nel raccontare i risultati degli incontri senza alcun pudore.
L’abilità in tale arte è proporzionata all’esperienza e col tempo diventa così naturale da convincere i maestri dell’inciucio che è giusto praticarla.
I cosiddetti rappresentati istituzionali, esperti nell’arte dell’inciucio, possono essere di vari tipi, ma la loro caratteristica comune è quella di trattare sempre a porte chiuse, non amano avere accanto i diretti interessati e cercano con qualsiasi mezzo gli incontri clandestini in luoghi istituzionali (con la banale scusa di “chiarimenti”) e… sempre e rigorosamente a porte chiuse! La prassi comune è quella di chiedere incontri urgenti e privati, in modo da poter raggirare o rendere complice l’interlocutore.
Questa realtà ha portato l’Italia allo sfascio e questo modus operandi è diventato prassi. Spesso e con spregiudicatezza si denigra l’avversario o l’eventuale concorrente per renderlo inoffensivo, “l’importante è Raggiungere l’obbiettivo”!
Costruiscono il loro potere con calma diabolica, piazzano i vari amici nei punti chiave al di là delle capacità o competenze, anzi più sono incapaci più diventa facile governarli. Con questa architettura si costruisce il POTERE, si diventa POTENTI!
La nostra architettura amministrativa è figlia dei vari INCIUCI e la sua struttura è piramidale, sono pochi e rari i settori dove il controllo dei vari manovratori è assente e sovvertire questo sistema diventa quasi impossibile.
Il loro motto è “Noi li rappresentiamo e quindi siamo noi che decidiamo per loro”. La chiamano democrazia rappresentativa, poi di chi non si sa, concetti vecchi ma sempre attuali, considerando che questo schema viene adottato dal dopoguerra ad oggi e i risultati sono evidenti a tutti, tranne che alla Casta che, chiusa nella sua torre d’avorio agisce con una visione del mondo che segue schemi che si auto costruiscono, creando di fatto un mondo parallelo. Ogni tanto i vari componenti della Casta scendono dal loro mondo e si concedono alla massa, dispensando soluzioni che leniranno i danni che loro stessi hanno provocato.
Ma oggi il loro nemico è l’informazione. L’avvento di Internet sta cambiando questo sistema marcio, il veicolo dell’informazione è alla portata di tutti, le notizie sono istantanee e la gente incomincia a capire.
Il sistema costruito ad arte per nascondere l’informazione diventa obsoleto, e i “perché” si fanno sempre più frequenti. È ormai l’inizio di una nuova era, dove la democrazia rappresentativa sta diventando preistoria, ogni individuo vuole partecipare e costruire in prima persona il proprio futuro e questo sistema, costruito per pochi eletti, non ha più motivo di esistere. Nasce in maniera fisiologica la democrazia partecipativa dove ogni individuo è attore e spettatore. La vera rivoluzione che stiamo attraversando altro non è che un processo fisiologico di un era che tramonta e di un’altra che nasce.