Su oltre 60.000 abitanti della nostra città, molti sono sensibili alle tematiche ambientali e capiscono l’importanza di differenziare i rifiuti. L’isola ecologica vicino allo stadio Esseneto è, infatti, sempre piena di persone con sacchi colmi di vari materiali: carta, cartone, plastica, vetro e lattine.
Ricordiamo gli orari di apertura, copiati da un foglio di carta scritto a mano e attaccato sullo sportello del macchinario: dal Lunedì al Giovedì dalle 8.30 alle 13.30. Servizio pomeridiano lunedì e giovedì 15.30-17.30 e venerdì 12.30-17.30.
Anche oggi tanta confusione di sacchetti e persone, lì convenute, anche da altre zone della città.
Le isole sono disseminate nei diversi quartieri ma, a quanto pare, funziona solo questa unica isola, vicino piazza Ugo La Malfa.
Alcune persone venivano da Fontanelle e avevano cercato, senza risultato, di depositare nell’isola ecologica di quel quartiere, i sacchetti di differenziata.
Sotto il sole cocente la pazienza veniva meno. Le persone erano arrabbiate per la scortese attesa, volavano ingiurie sugli amministratori e tanti dicevano che non intendevano più differenziare perché questo significava fare un pellegrinaggio alle varie isole chiuse per poi trovare l’unica funzionante e affollatissima.
Per 60.000 persone è adeguato avere SOLO un’unica postazione di raccolta?
Invece di incentivare questa civile pratica si creano difficoltà assurde per il cittadino e lo si costringe a girare per giorni col bagagliaio pieno di questa risorsa che, come traspare dai fatti, Agrigento non vuole sfruttare.
Adesso che la gestione è in carico al comune vorremmo sapere dall’assessore competente e/o dirigenti del settore per quale motivo non funzionano le isole disseminate per la città.
Abbandonate agli sfregi dei graffitari, sono l’ennesimo monumento alle inefficienze amministrative.
Molti depositano la differenziata nei cassonetti col SOLE dove la raccolta è multi materiale e tanti, anche inconsapevolmente, conferiscono normale pattume.
In quel caso la “spazzatura” sarà smistata da apposito personale con costi aggiuntivi per la collettività. Chissà quanto viene recuperato e quanto magari, alla fine, è immondizia da conferire in discarica e quindi un ulteriore costo.
La politica in città conosce un’unica arte di riciclo, quella di cambiare forma e idee in uno nuovo partito.
Dalle ultime elezioni ben 17 consiglieri su 30 hanno cambiato casacca!
Ci vorrebbe un cassonetto differenziato per i voti di ogni consigliere, ormai riciclato in un altro schieramento, ex esponente del partito a cui abbiamo affidato la preferenza alle amministrative del 2012.
I cittadini di Agrigento Punto e a Capo