Sabato 5 Luglio alle ore 21,00 è iniziato un concerto di altri tempi. Noi l’abbiamo saputo attraverso le conoscenze ed amicizia personale con il Dr. Giuseppe Presti, dirigente del Parco Valle dei Templi.
Claudio Lolli, poeta, cantautore, militante comunista che negli anni ruggenti della contestazione ha cantato: l’amicizia, la desolazione, le crisi dell’uomo del nostro tempo.
Eppure la platea non era formata solo da ex sessantottini, ma anche e soprattutto da molti giovani.
Hanno aperto lo spettacolo un gruppo musicale che io personalmente non conoscevo: Quelkèd Cesare è la loro denominazione. Molto bravi, molto impegnati sul sociale ed ovviamente dalla parte dei più deboli: disoccupati, anziani, donne ed emarginati in genere. Alle 22,00 sale sul palco un vecchietto più vecchio dell’età reale che si appoggia su un bastoncino. Un po’ troppo sciupato nel fisico ma ancora giovane nello spirito. Accompagnato da due bravi chitarristi e dal suo sassofonista. Claudio Lolli ha percorso in musica gli ultimi 50 anni di storia fatta di vittorie e di sconfitte patite dal movimento operaio. Da Piazza Fontana, al suicidio di Pino Pinelli, alla resa degli USA a Saigon, alla strage di Bologna, alla morte dei giudici siciliani. Uno spettacolo proposto all’interno della massima espressione della cultura classica del Mediterraneo. Cultura musicale all’interno della cultura ed architettura greco-sicula. Sebbene acciaccato Lolli è stato lì a ricordarci quello che siamo stati e lo stato in cui siamo ridotti. E’ stata ricordata l’angoscia metropolitana, l’avidità della vecchia e piccola borghesia, e cia via ha riassunto tutto il repertorio con musiche scintillanti a fronte delle parole di un Lolli lento, cadenzato e di tanto in tanto polemico. In quell’evento Lolli ha detto che c’erano quattro zingari “musicisti” e un quinto “pubblico” che ha avuto la pazienza di sentire ancora queste cose.
Ad un pubblico diverso questo evento sarebbe apparso anacronistico, e noi forse perché siamo avanti negli anni e abbiamo vissuto quei momenti di grande tensione ideale ci è apparso più che attuale. La vecchia e piccola borghesia è riuscita a distruggere quei valori di allora e culturalmente ha consacrato il dio denaro, il sesso prezzolato dei minorenni, il frivolo e il disimpegno. Un grazie al Direttore del Parco Arch. Giuseppe Parello e a tutto il suo staff, per averci fatto rivivere la nostra storia politica.
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