“In riferimento ad alcuni articoli pubblicati negli ultimi due giorni su diverse testate giornalistiche che hanno riportato note e comunicati a firma di alcuni consiglieri comunali di opposizione, mi sento in dovere, nella qualità di garante di tutti i consiglieri comunali, di esprimere profondo rammarico per questi futili e banali attacchi in questo particolare momento di difficoltà che sta vivendo l’intero paese, da nord a sud, per il diffondersi del coronavirus Covid-19”.
Inizia così la nota del presidente del Consiglio comunale di Favara Salvatore Di Naro mirata a far capire che non era differibile la convocazione dell’assise cittadina e che il termine per l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato è perentorio. Nella nota non disdegna anche di criticare la presa di posizione dei consiglieri di opposizione “accecati dalla bramosia di alimentare futili polemiche che hanno preferito disertare l’aula mancando di rispetto anche e soprattutto ai propri colleghi”. Il presidente spiega che la seduta del Consiglio Comunale straordinaria è stata convocata con gli estremi di urgenza per rispettare la tempistica dettata dal Ministero degli Interni in merito alla tassativa e perentoria prescrizione, imposta all’Ente, di approvare il Bilancio di previsione 2016/2018, entro e non oltre 30 giorni dalla notifica ovvero entro il 13/03/2020.
“Evidentemente alcuni consiglieri comunali, non comprendono le gravi conseguenze derivanti dalla mancata approvazione di questo fondamentale strumento finanziario primo fra tutti la mancata stabilizzazione dei precari – scrive Di Naro – per cui esorto detti consiglieri a visionare l’art.9 comma 1-quinquies del decreto legge 113/2016, convertito nella legge 160/2016”. L’articolo citato da Di Naro recita: “In caso di mancato rispetto dei termini previsti per l’approvazione dei bilanci di previsione,…….. non possono procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo… anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto”. Lo stesso articolo ammonisce anche l’applicazione dell’articolo 141 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 ovvero: “I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno…… quando non sia approvato nei termini il bilancio”.
“Non è nella mia intenzione convocare ulteriori sedute ordinarie del Consiglio Comunale in questo particolare momento in cui la gente deve rimanere a casa il più possibile, limitandosi ad uscire solo per lavoro, necessità o urgenze indifferibili – si legge ancora nella nota di Di Naro – ho provveduto, per tutelare tutti, consiglieri e cittadini, ad adottare tutte le precauzioni possibili per il rispetto della distanza di sicurezza di un metro, l’Aula Falcone e Borsellino, che tra l’altro è stata sanificata per l’occasione, è abbastanza grande e consente uno spazio più che sufficiente a svolgere la seduta in piena sicurezza, nonché ad impedire l’accesso del pubblico, previa comunicazione al Prefetto, in modo tale da poter utilizzare, eventualmente, anche l’area destinata al pubblico, per i lavori del civico consesso”.
Ed infine lo sfogo verso i suoi insensibili colleghi: “Purtroppo però, nonostante tutte le precauzioni possibili, alcuni consiglieri comunali, accecati dalla bramosia di alimentare futili polemiche hanno preferito disertare l’Aula mancando di rispetto, anche e soprattutto, ai propri colleghi, che pubblicamente ringrazio in quanto, con grande senso di responsabilità, si sono regolarmente presentati in aula, per discutere e votare il più importante provvedimento degli ultimi 3 anni”.