”Stiamo combattendo una guerra a mani nude verso un nemico sconosciuto”- così esordisce in un accorato messaggio, inviato ai nostri lettori, la dottoressa Carmen Sferrazza, favarese, medico del pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo.
La dottoressa Sferrazza raggiunta da noi telefonicamente continua- ”questa epidemia (da oggi pandemia) ci ha stravolto le vite. Io sono un medico e come tutti i miei colleghi, come gli infermieri e gli OSS stiamo impiegando tutte le energie possibili per riuscire a frenare questa cosa enorme che ci è capitata e dalla quale non è possibile tirarsi indietro”.
“Non potete capire- prosegue il medico favarese impegnato in prima linea in questa difficile battaglia- la sensazione che si prova a dover aspettare ore ed ore l’esito di un tampone faringeo dal cui esito dipende la sopravvivenza di un essere umano. Da quell’esito dipende la sua vita, quella dei suoi cari. E mentre aspetti con il fiato sospeso hai in mente solo gli occhi intrisi di paura di quell’essere umano. E ti rendi conto di essere fortunato, che sei sano e che la vita è bella e va vissuta. Ma bisogna lottare.
La nostra lotta oggi è per NON AMMALARCI. Non ammalarsi vuol dire azzerare la probabilità di contagio. Questo si ottiene solamente restando a casa. Rimanendo a casa assolviamo a un compito di grande responsabilità: quello di tutelare noi stessi e i nostri cari. In un momento in cui tutto il commercio si sta fermando a tutela di tutti con grande sacrificio per le imprese ma soprattutto per le piccole aziende uscire di casa per motivi futili che non siano quelli di primaria necessità è come prendere il fuoco con le mani avendo la certezza di bruciarsi. Il sacrificio necessario è solo di pochi giorni. Ce l’ha insegnato Wu-han ma anche Codogno.
Rimanere a casa oggi vuol dire volersi bene e volerne a chi ci circonda. Non sappiamo cosa sarà domani- conclude la dr.ssa Sferrazza- non sappiamo se toccherà a noi medici (come già succede al nord) dover scegliere chi potere curare e chi no. Sappiamo però che rimanendo a casa ognuno di voi sta dando il proprio contributo perché ciò non si verifichi.
Allora…buona vita a tutti.
Andrà tutto bene!”